I MERAVIGLIOSI AFFRESCHI DELLA CITTA’ DI AMATRICE SCOMPARSA

“MATRIX PULCHERRIMA”

Musica di Camillo Berardi

Versi di Concetta Persico

Foto di Camillo Berardi


 

La cittadina di Amatrice, detta anche “La città delle cento chiese”, uno dei “Borghi più belli d’Italia”, vantava tesori culturali e artistici d’inestimabile valore, sicuramente poco conosciuti, che sono stati cancellati quasi totalmente dal terremoto del Centro Italia.

Il borgo - che nel passato apparteneva alla provincia dell’Aquila - era ubicato al confine di quattro regioni (Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria) e le arti figurative fiorirono subendo anche il gusto e le influenze delle civiltà dei territori limitrofi.

Il ricchissimo patrimonio pittorico, sicuramente meno famoso degli “Spaghetti all’amatriciana”, e da moltissime persone sconosciuto del tutto, decorava le pareti delle chiese e dei santuari della Conca di Amatrice, immersi nel maestoso scenario dei Monti della Laga.

Molte chiese erano piccole “Cappelle Sistine”, interamente istoriate da meravigliosi e raffinatissimi affreschi, mostrando il notevole livello artistico e culturale del passato.

Queste  preziose testimonianze pittoriche, furono realizzate dal XIV al  XV secolo da vari artisti locali rimasti sconosciuti e da Pier Paolo da Fermo, attivo prevalentemente nel territorio marchigiano.

Sino al XX secolo, alcuni dei tantissimi affreschi, furono attribuiti al grande Nicola Filotesio (pittore, scultore e architetto) che aveva avuto i natali proprio ad Amatrice, ma successivamente, la scoperta di una firma apposta sul cartiglio di un affresco, dimostrò che l’autore delle opere attribuite al “Filotesio”, era stato il pittore amatriciano Dionisio Cappelli, che probabilmente fu anche il Maestro di Cola dell’Amatrice.

Il video “Meraviglie d’Arte di una città fantasma” MATRIX PULCHERRIMA, propone una piccola rassegna delle testimonianze pittoriche presenti nel borgo appenninico - in gran parte distrutte dagli ultimi eventi tellurici - autentici e raffinati capolavori artistici, che erano riusciti a resistere ai terribili terremoti dei secoli passati.



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