BREVE STORIOGRAFIA E DEVOZIONE DEI SANTI PATRONI DI FILETTO: SAN CRISANTE E SANTA DARIA

BREVE STORIOGRAFIA E DEVOZIONE DEI SANTI PATRONI DI FILETTO: “SAN CRISANTE E SANTA DARIA” DEL 3° SEC. D.C.-

 

- di Giovanni Altobelli 

Filetto nell’antichità nel basso medio-evo intorno all’anno 1.000 si chiamava: “Felecta” cioè antica Filetto.  Ove nel circondario si contavano ben 17 piccoli villaggi. Dalla valle di Filetto, che comprendeva: il Treo, la Foce, il Fossauto, la Vota, le attuali grotte o insediamenti rupestri e tanti altri piccoli villaggi  sotto l’Abbazia, successivamente scomparsi. Questi antichi abitanti decisero di prelevare piccoli frammenti di ossa e tenerli come reliquie dei Santi Crisante e Santa Daria in Via Salaria in Roma per avere come protettori di questo paese.  STORIOGRAFIA DEI SANTI PATRONI: riprese dalle notizie della: “Biblioteca Sanctorum” IV, 300-306 di Roma. Crisante e Daria , santi martiri di Roma. Sono commemorati in giorni diversi negli antichi martirologi, ma non sappiamo con certezza quale sia il vero dies natalis…Il Martirologio Romano lo ricorda il 25 ottobre. La “varietà” e molteplicità di commemorazione, aggiunte al fatto che i due santi sono raffigurati nei mosaici di Sant’ Apolinare Nuovo di Ravenna, sono certamente indici di un culto diffuso in tutta la chiesa. Ma purtroppo, tutte le notizie intorno a Crisante e Daria provengono da una favolosa passio, di cui si hanno redazioni in latino e greco, già esistenti nel secolo VI. …I due martiri erano sepolti in una chiesetta del cimitero di Trasone sulla Via Salaria nuova…Per la festa dei martiri accorrevano molti fedeli ai loro sepolcri…Secondo la  passio…Crisante figlio di un certo Polemio di origine di Alessandria di Egitto, al tempo dell’imperatore di Roma Marco Aurelio Numeriano in carica dal 283-284 d.c.- Crisante venne a Roma per studiare filosofia; ma avendo conosciuto il presbitero Carpoforo, si istruì nella religione cristiana e si fece battezzare. Il padre cercò in tutti i modi di farlo tornare al culto degli Dei, servendosi di alcune donne e specialmente della vestale Daria,  dotta è bella. Ma Crisante riuscì a convertire Daria ed entrambi, simulando il matrimonio, poterono essere lasciati liberi di predicare, convertendo molti al Cristianesimo. Accusati, infine, al prefetto Celerino, furono affidati al tribuno Claudio che, in seguito ad alcuni prodigi operati da Crisante, si convertì insieme con la moglie Ilaria. I due figli Giasone e Mauro,  molti amici e parenti gli stessi settanta  soldati che avevano in custodia il santo. Intervenne allora direttamente l’imperatore Numeriano che condannò Celerino ad essere gettato in mare con una pietra al collo, mentre i suoi figli, insieme con i settanta soldati, furono decapitati e poi sepolti in Via Salaria. Poco dopo Ilaria,  mentre pregava sulla loro tomba, morì. Infine, Crisante e Daria furono arrestati e, dopo essere stati sottoposti a diversi tormenti, furono condotti sulla Via Salaria, gettati in una fossa e sepolti vivi sotto un cumulo di terra e sassi…Mentre la fine dell’imperatore romano Marco Aurelio Numeriano,  dopo la guerra contro i persiani,  secondo il teologo bizantino Giovanni Zanara,   dopo la sconfitta dell’esercito romano da parte dei persiani, l’imperatore venne ucciso e scotennato da suoi nemici, presso la città di Nicomedia nel 284 d.c., attuale Turchia.  I Santi Protettori Crisante e Daria, oltre ad essere festeggiati  in questo nostro piccolo paese; sono protettori anche di altre città come Reggio Emilia e Oria ( Brindisi). Gli abitanti di Filetto fin dai tempi remoti hanno sempre venerato i due Santi Patroni con processioni, messe solenni e scampagnate nell’antica Abbazia. Quando nel passato c’era ancora tanta popolazione, il lunedì di Pasqua si partiva in carovane da Filetto passando alla F.te Vecchia, il Treo, le grotte lungo l’inerpicata strada che porta sull’altura dell’Abbazia a m. 1202, carichi di bevande e cibi paesani da consumarsi dopo la Santa Messa di mezzo giorno.  Cantando gli inni religiosi e canzoni antiche. E’ stata sempre per i filettesi una grande festa per i suoi protettori. Ricordo con piacere una delle ultime più  belle “scampagnate” del 20 aprile 1992, quando fu accompagnato con una gip l’allora parroco Don Demetrio Gianfrancesco e la partecipazione di   oltre 200 persone. La sera si tornò cantando in festa, bevendo, verso il ritorno a Filetto. Ho voluto rispolverare questo pezzo antico e recente della nostra storia, perché tutti conoscano le nostre origini e le nostre usanze. Allora sì che il paese era ancora unito nella sua semplicità e genuinità paesana, oggi scomparsa…


 



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