Campo Imperatore: niente servizi per gli escursionisti

(Da Il Capoluogo.it) - L'Aquila, 25 lug 2011 - Cronaca di una domenica d'estate. A Campo Imperatore. Cronaca di una giornata di disagi e non solo per noi autoctoni ormai abituati all'offerta spartana di questa località, d'inverno lo sci è solo per i duri e puri, ma d'estate! Anche se ieri più che una domenica di fine luglio sembrava essere autunno inoltrato.

Questo però non ha giustificato, anzi ha acuito, l'ennesima vergogna e imbarazzo per noi aquilani che, invece, di cambiare aria migrando verso i lidi abruzzesi, abbiamo deciso di andare a respirare un po' d'aria buona sulle nostre montagne. Nonostante il freddo e il vento pungente la salita verso Campo Imperatore è sempre un'esperienza unica, il paesaggio ti lascia sempre senza fiato e tutto sommato anche il freddo: era il 23 luglio ripetiamo, è buono e lo accetti volentieri.

Ma giunti all'arrivo della funivia la desolazione è stata totale, il degrado e il senso di abbandono di ogni cosa è ovunque ti giri: albergo e ostello chiusi, impianti regolarmente fermi, tutto senza vita. E  questo no non riesci ad accettarlo soprattutto se poi lì trovi un gruppo di appassionati di sidecar arrivati da ogni angolo d'Italia per portare la loro solidarietà alla martoriata L'Aquila e poi saliti fin sulle sue più alte vette, rimangono basiti perché a fronte di tanta bellezza non trovano un posto per un caffé, per uno spuntino...

Mi guardo intorno e vedo una donna incinta. E allora penso chissà dove abbia trovato un bagno, visto che in queste condizioni fare pipì è un bisogno impellente e soprattutto frequente. E poi tanti bambini arrivati con i loro genitori, forse dal mare, rimasti rintanati nelle loro auto o camper. Insomma in questa normale domenica di mezz'estate a Campo Imperatore era tutto chiuso, anzi no, c'erano un ambulante con panini e porchetta, un camioncino che vendeva souvenir e creme solari, un altro ambulante con oggetti tipici in rame e la loro presenza rendeva lo scenario ancora più patetico.

Eppure la gente era tanta e pochissimi gli aquilani, tra cui la sottoscritta e la sua famiglia. A salvare una mattina da incubo, soprattutto per mia figlia piccola particolarmente sensibile al freddo, la chiesetta della Madonna della Neve aperta e accogliente per tutti i visitatori, con le belle immagini della visita di Beato Giovanni Paolo II. Come a ricordarci che forse solo la divina provvidenza potrà salvare questa località, che dopo aver conosciuto glorie e splendori non era mai scesa così in basso.

di Angela Ciano



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