LA NOSTRA STORIA, Trenta anni fa le ultime esercitazioni militari nel poligono di Monte Ruzza

LA NOSTRA STORIA - Trenta anni fa: “ Le ultime esercitazioni militari nel poligono di Monte Ruzza”. (Filetto-Barisciano). Avvenimenti e storie del passato.                                                                                                        

- di Giovanni Altobelli -



Sono appena passati 30 anni,  quando il poligono militare: di  “Monte Ruzza”, raggiunse il massimo  della sua importanza per l’ esercitazioni militari di tiro al proietto. La montagna di Monte Ruzza inizia dal lato sinistro dalla chiesetta di S. Eusanio di Filetto a m. 1400. Sale verso il lato destro nella zona boschiva. Con 40 minuti a piedi si raggiunge il massimo dell’altezza a m 1.643 di quota. Vicino la croce in ferro, si delimita il confine del territorio fra Filetto e Barisciano. Andando avanti, una serie di saliscendi  porta in direzione delle sottostanti località di Barisciano: “ Terra Mattone e Le Cortine”. La distanza dell’intera catena montuosa è di circa 6 km. La maggioranza ricade nel territorio di Barisciano e la rimanenza è territorio di Filetto del Comune dell’Aquila.  Appena finita la seconda guerra mondiale, dopo gli gli anni 50, le nostre montagne non erano ancora frequentate dai militari, soltanto sporadiche esercitazioni e adunate con gli alpini, con muli e pochi mezzi meccanici. Fu intorno agli anni 60, quando iniziarono le varie esercitazioni militari e la montagna fu definita dall’esercito: come  poligono militare di“ Monte Ruzza”.  Ricordo che nell’anno  1962 a Filetto quando si svolsero le prime esercitazioni militari, mentre  ritardavano  a pagare i contadini e gli allevatori  gli indennizzi dei danni subiti alle culture: (grano, orzo segala, patate ect) e spostamenti di bestiame; preparai e  scrissi a macchina oltre 80 domande di risarcimento danni ai contadini ed allevatori, inoltre,  sollecitai inviando una lettera a Roma al Ministero Difesa Esercito e dopo  un mese il Comando del Reggimento che aveva eseguito le esercitazioni, venne  a  pagare i danni per oltre  3.500.000= vecchie lire ai richiedenti.  Ricordo che  fui richiamato da un colonnello in quanto non dovevo permettermi di scrivere al Ministero Difesa Esercito.  Comunque da ragazzo all’età di 17 anni,  ho avuto le prime esperienze sulle “Servitù Militari” proseguite fino al 1995.  Per molti anni le popolazioni locali, soprattutto Filetto-Barisciano hanno cercato di convivere al meglio  con i militari.
 

Programmazione dei campi militari nel territorio, nelle nostre zone di montagna.

 Premesso che i comandanti dei vari reggimenti,  in anticipo facevano richiesta ai Comuni  di poter effettuare i vari campi per le  esercitazioni di tiro al proietto. I campi si svolgevano dai primi giorni di aprile fino al 20 giugno e dal 15 settembre per tutto l’autunno, un campo durava circa 15 giorni. Nei vari giorni stabiliti, si effettuavano le esercitazione dalla mattina alle ore 7 fino a tardo pomeriggio, a volte le esercitazioni venivano fatte anche di notte…non superando mai le ore 23. I vari reggimenti si accampavano per la zona di Barisciano nelle località: “Valle” a 200 m. dal cimitero e “S. Colombo”; mentre per la frazione di Filetto si accampavano nelle località: “Madonna delle Grazie, Spogna e Pago”. La mattina presto le sentinelle dovevano vigilare nessuno transitasse nell’area del poligono, ossia gli agricoltori e allevatori non poteva assolutamente andare in campagna. Per Barisciano il posto blocco dove venivano rilasciati i cosiddetti: “buoni sgombro” ai contadini ed allevatori era in località: “Vedice”,  al bivio per la strada interpoderale per Filetto, mentre per la frazione di Filetto, il posto blocco dove venivano rilasciati i buoni sgombro era la località: “Valle delle Pera” distante 800 m. da Filetto.  Le persone per ogni buono ricevevano per circa 6 ore la somma di lire 18,000= vecchie lire, mentre le attrezzature agricole e il bestiame aveva un altro trattamento.  Le postazioni  di lancio dei cannoni si trovavano in località “Collalto” ai confini fra Filetto e il territorio di Paganica in linea d’aria fino all’obbiettivo di Monte Ruzza la distanza era dai 6 ai 8 Km., mentre  l’osservatorio si trovava a “Colle Perno”, lato destro di fronte l’obiettivo di Monte Ruzza, dove arrivavano i proiettili ad obice.  A fine esercitazioni,  i militari dovevano effettuare le bonifiche per non lasciare ordigni inesplosi.  I vari reggimenti provenivano dal nord-Italia al Centro Italia, a volte venivano anche dal sud Italia.  Allora nei paesi interessati alle esercitazioni c’era tanto movimento di soldati la sera nei vari bar, le amministrazioni militare all’inizio si comportava abbastanza bene: pagavano i danni ai contadini e agli allevatori, riparavano con le ruspe le strade interpoderali e di campagna danneggiate ecc.  All’epoca i poligoni che funzionavano in  Italia, oltre Monte Ruzza; erano  Monte Romano nel Lazio, Perdasdefogu in Sardegna e qualche altro in nord Italia.

     L’anno 1971/73 (I Granatieri di Sardegna andarono sotto accusa).

 Siamo agli inizi degli anni 70, le esercitazioni militari si intensificarono costantemente nel poligono Monte Ruzza. Sembra che alcuni ufficiali del Comando Granatieri di Sardegna con sede a Roma, dopo le esercitazioni di un campo fra Filetto e Barisciano con dei stratagemmi,  raggirarono alcuni contadini intascando del denaro, pagando minore somma di quella dovuta, appropriandosi di soldi non dovuti, variando successivamente le documentazioni a loro favore dei danni subiti alle culture. Scattano le prime denunce, per falsi indennizzi ad alcuni ufficiali dell’esercito, alcuni vennero arrestati per due settimane.  Oltre ai militari vennero denunciati: un impiegato del Comune e un Consigliere Comunale. Il processo durò tre anni e nel 1975 con tanti testimoni  presso il Tribunale dell’Aquila si concluse con le varie assoluzioni…


Un ventennio di esercitazioni militari nel poligono “Monte Ruzza” (anno 1975/95).

 Dopo l’anno 1975 il poligono di Monte Ruzza, divenne quasi importante in Italia per l’esercito e quindi in quel periodo storico si intensificarono le esercitazioni tollerate abbastanza dalla popolazione grazie al  “buono sgombro”. Nasce in pochi anni in mezzo alla gente dei paesi interessati alle esercitazioni militari una “forma di assuefazione da buoni sgombro”; un vero viavai di persone si recava ai posti blocco, anche a costo di perdere mezza giornata di fila, mai avrebbero rinunciato al contributo giornaliero spettante, anzi la gente dei paesi non interessati alle esercitazioni tentava di introdursi per richiedere il buono. Da parte degli ufficiali addetti al rilascio dei buoni, a volte non venivano fatti gli scrupolosi controlli e a volte dovevano intervenire anche i carabinieri per calmare la gente per le lunghe file mattutine.

L’anno 1988 i militari trattano col Comune dell’Aquila per far diventare un poligono militare permanente “Monte Ruzza” proponendo in cambio Piazza d’Armi.

  In quel periodo cominciarono le prime avvisaglie di protesta contro le esercitazioni militari,  specialmente a Filetto, si raccolsero 120 firme ai contadini e allevatori  inviando  il ricorso avverso alla deliberazione Comunale n. 865 del 24.6.1988 per mutamento della destinazione d’uso dell’area del cosiddetto “Poligono Monte Ruzza” e zone limitrofe ricadente nella frazione di Filetto dell’Aquila, tale ricorso venne presentato il giorno 29 dicembre 1988 al Commissario degli Usi Civici con allegate firme. Si bloccò momentaneamente l’intenzione del Comune dell’Aquila sulle terre civiche.

Mentre continuavano le esercitazioni militari, fra la fine degli anni 90 e qualche anno dopo, nasceva il Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga.

 L’anno 1991 nasce il parco che interessa le regioni: (Abruzzo-Marche-Lazio).-  Per le comunità montane e per tutti i  paesi interessati al parco c’erano allora tante speranze  che qualcosa cambiasse, ma sono state tutte disattese e deluse, le popolazioni di montagna, povere erano  e povere sono rimaste e  per bloccare lo spopolamento di queste zone, nel corso di un trentennio, nessun politico-amministratore ha speso una parola a loro favore. La Regione i Comuni e il Parco potevano avere l’idea che i cittadini delle comunità dei paesi di montagna, che superano almeno 1000 metri di altitudine, si potesse riconoscere un  piccolo sconto sulle tasse. per esempio: una piccola riduzione delle bollette del gas-luce e riduzione delle tasse comunali. Tutto questo non è avvenuto…, i nostri antichi dell’800/900, con la miseria hanno saputo mantenere le campagne,  le montagne e tutto il territorio dei piccoli paesi;  creando veri monumenti alla terra, con muri a secco, stazzi in pietra  e varie chiese sparse nel territorio montano. Le montagne del Gran Sasso sono state da sempre un grande serbatoio di erbe che hanno soddisfatto la nutrizione di migliaia e migliaia di pecore, vacche e cavalli,  permettendo la continuazione della vita di montagna. Oggi gli animali sono diminuiti e la vita è cambiata è difficile che un giovane rimanga nelle nostre parti…


 La battaglia di Monte Ruzza: “A Colle Quarosa a m. 1300”. Occupazione del poligono nei giorni 24-25-26-27-28 aprile 1989.

 Mentre alla fine degli anni 80 continuavano le esercitazioni dei reggimenti di mezza Italia nel poligono di Monte Ruzza salivano le tensioni per ottenere la smilitarizzazione del poligono, nella frazioni di Filetto e nel comune di Barisciano. Nacquero in quel periodo dei Comitati Promotori per l’organizzazione delle manifestazioni e durante i primi mesi d’inverno del 1989 a Barisciano presso il salone comunale  si tenne una riunione importante per le decisioni da prendere in riguardo alle: “Servitù Militari”. Il giorno 8 febbraio 1989 a Filetto presso i locali dell’ex scuola materna si tenne alle ore 18,30 una riunione di Giunta Comunale,  con il Sindaco Lombardi e tutti i consiglieri con la presenza di 300 persone e oltre 10 carabinieri per l’Ordine Pubblico. La sala venne tappezzata dagli organizzatori  di scritte e caricature contro gli Amministratori Comunali dell’Aquila.  Fu presente la stampa: (messaggero-tempo e centro). La riunione durò fino alle 23,30 e in quella sede ebbe inizio  una forma di protesta non indifferente…Il mese di aprile 1989 i militari avevano programmato 5 giorni di esercitazioni di un reggimento di fanteria di Pistoia a partire dal 24 al 28 aprile.- I componenti del Comitato Promotore per la Smilitarizzazione il pomeriggio del 23 aprile organizzarono  segretamente di occupare il poligono a partire dalle ore 4 del 24 aprile 1989.  Destinazione “Colle Quarosa”, punto strategico fra i confini di Filetto e Barisciano. Alle prime ore dell’alba, prima che prendessero servizio le varie sentinelle, la zona predisposta era già stata occupata dai contadini e allevatori di Filetto e Barisciano. Alle ore 8 il Comando Militare era già pronto per sparare i primi obici,  ma fu tutto all’improvviso bloccato. Arrivarono le forze dell’ordine dall’Aquila, carabinieri e polizia, arrivarono le varie televisioni regionali e la stampa. Con la massima compostezza la popolazione di Filetto e Barisciano si comportarono abbastanza bene, senza far succedere scaramucce, il poligono venne presidiato anche di notte per 5 giorni. Arrivano i viveri dai due paesi: Filetto e Barisciano. La notte faceva freddo e si dormiva dentro le vetture. A volte venivano accesi dei fuochi per riscaldarci.  La mattina la gente portava anche il caffè. Furono 5 giorni duri per gli occupanti ribelli del poligono.  Il Comitato Promotore,  l’ultimo giorno di occupazione, il 28 aprile venne ricevuto dal Prefetto insieme ad alcuni politici locali. Il Prefetto disse: “Per questa volta, vista la compostezza della popolazione,  non ci saranno denunce ma la prossima volta non si può bloccare un’esercitazione militare già programmata”…Il reggimento dovette ripartire per Pistoia senza sparare un colpo di cannone…Per questa volta aveva vinto la popolazione di Filetto e Barisciano…Ma la lotta continuava ancora, ed era lunga e faticosa…

Dopo gli anni 90, scattano le prime denuncie per l’occupazione del poligono.…

Premesso che dopo gli anni 90, le esercitazioni nel poligono: “Monte Ruzza”, continuavano regolarmente, nonostante l’accesa disputa fra le popolazioni di Filetto e Barisciano e i militari. L’anno 1993 del mese di maggio con a capo il Sindaco di Barisciaano Bruno Campagna, venne organizzata una grande manifestazione e occupazione del poligono di Monte Ruzza. La mattina del 24 maggio 1993 in località: “Le Cortine” un grande raduno con la popolazione di Barisciano e Filetto con le varie associazioni ambientaliste occuparono il poligono, impedendo di sparare gli obici del “17 RGT FANTERIA ACQUI SULMONA”.  In quei giorni dal 24 al 28 maggio, le forze dell’ordine identificarono tante persone inviando un rapporto alla procura della Repubblica. L’ultimo giorno sul palco ci fu l’intervento del Sindaco Bruno Campagna alla presenza del parlamentare Nik Vendola che intervenne… I militari nonostante tutto facevano, sicuramente le loro 90 giornate all’anno di esercitazioni; alla fine di questa occupazione di poligono, alcuni parlamentari del PDS:  Gianni Melilla e Chicco Testa inviarono una interrogazione al Ministero dell’Ambiente. Rimaneva sempre il fatto che le popolazione di Filetto e Barisciano non  volevano più il poligono in quanto,  poteva divenire permanente, oltre all’esproprio delle terre. Gli abitanti di Barisciano denunciavano che le falde acquifere erano già state inquinate e c’era rischio di eventuali tumori.

  Falsi indennizzi: (vengono denunciate 110 persone fra Filetto e Barisciano).

 Mentre continuava il via vai di gente verso i posti blocco per richiedere il buono sgombro giornaliero,  durante le esercitazioni stabilite,  alcuni carabinieri ipotizzarono  che alcuni dipendenti pubblici esigevano il buono sgombro pur lavorando negli uffici ed aziende ed inviarono un rapporto alla Procura della Repubblica con oltre 110 denunciati fra Filetto e Barisciano. Appena fatta la denuncia e usciti i primi articoli sui giornali, secondo l’opinione pubblica i denunciati per falsi indennizzi erano stati additati come: “Truffatori dello Stato”.  Fra l’anno 1994/95 presso il Tribunale dell’Aquila, iniziò il processo e tutti i denunciati furono difesi da un’equipe di avvocati del forum dell’Aquila. In un primo momento il giudice voleva condannare tutti gli imputati, ma dopo le arringhe degli avvocati il giudice capì bene la situazione  e alla fine assolse tutti con formula ampia: “Perché il fatto non costituisce reato”.  Con questo processo finisce una lunga storia sulle Servitù Militari.

 La chiusura definitiva e bonifica del poligono di Monte Ruzza avvenne l’anno 1995, alla fine del mese di dicembre.

 Conclusioni da parte dell’autore Giovanni Altobelli di questo lungo racconto con una grande rievocazione fotografica d’epoca degli avvenimenti.  Il poligono militare di Monte Ruzza è stato ormai chiuso, non tanto e non solo per le battaglie e varie occupazioni fatte dalle popolazioni locali, ma perché stava lentamente finendo il Servizio Militare di Leva Obbligatorio. L’ultimo scaglione dei giovani nati nel 1985, termina il 30 giugno 2005 con decreto Ministeriale 115 G,U.- Dopo 143 anni finisce la leva obbligatoria. Le caserme vengono abbandonate e quasi chiuse in tutta Italia. Incominciano le varie missioni militari all’estero con soldati specializzati: (Niger, Tunisia, Iraq, Libia, Libano, Afghanistan, Bosnia ed Erzegovina, Somalia, Marocco e tante altre). Le missioni all’estero e gli aiuti umanitari sono necessari. Ma i governi non possono abbandonare il territorio italiano senza i militari di leva obbligatorio specialmente in un periodo che la nostra nazione, abbisogno per i terremoti, le alluvioni ed i disastri in generale. Dal mio punto di vista, sarei contento che i prossimi governi si impegnassero a far ripristinassero il militare di leva obbligatorio almeno per un anno uomini e donne.  Prima di tutto, non si dovrebbero  vendere le caserme, anzi bisognerebbe fare le dovute manutenzioni. I giovani con il militare di leva obbligatorio avrebbero una formazione e una adeguata  educazione per affrontare meglio la vita.  Bisogna accettare il progresso e la modernità ma bisogna  conoscere la storia e non mai dimenticare il nostro passato…altrimenti non ci sarà mai futuro…
              
Una grande carrellata di foto degli avvenimenti sulle Servitù Militari….della collezione fotografica storica di Giovanni Altobelli.


 



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