Tinari sulla decisione di demolizione delle casette in legno

Fuori luogo e assurda l’ultima sortita del Sindaco Massimo Cialente, che ha chiesto la demolizione delle casette costruite faticosamente da chi ha perso la propria abitazione a causa del terremoto. Due anni fa le permise. Oggi le vuole togliere. Non è la prima volta che il Primo Cittadino – ormai sempre più isolato, come dimostrano le posizioni prese dai sindaci del cratere sismico contro di lui – ci “delizia” con delle uscite infelici, che ottengono un unico risultato: quello di generare preoccupazione, se non addirittura terrore nei cittadini aquilani. Molti hanno deciso di non chiedere niente a nessuno: né alloggi Case, né Map, né contratti di affitto concordato. Hanno messo mano al portafoglio e si sono costruiti a proprie spese un ricovero, nella gran parte dei casi sicuro ed efficiente. Fare di tutta l’erba un fascio, chiedendo la rimozione di queste abitazioni abusive, è un’iniziativa generica e penalizzante per la gran parte dei nostri concittadini. Si guardi bene dove e in che modo sono stati realizzati questi manufatti, e si permetta ai proprietari di mantenerli se le regole sono state o possono ancora essere rispettate. Nella quasi totalità dei casi si scoprirà che sono stati realizzati bene, con buone tecniche e con un’ottima resistenza antisismica; soprattutto hanno dato una risposta ai fabbisogni abitativi, visto che gli alloggi per i senza tetto non sono sufficienti. Prima di abbandonarsi ad affermazioni prive anche del minimo buon senso, sarabbe bene riflettere.

Roberto Tinari
Consigliere comunale dell’Aquila (Gruppo Dca)




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