Che fare quando il mondo è in fiamme? Incontro con Karlene Griffiths Sekou

Martedì 7 maggio, ore 18.30

Aula Magna del DSU dell’università degli Studi dell’Aquila


 

Il Collettivo Fuori Genere, il L’Aquila Film Festival, il Caffè Letterario Aquilano e l’Unione degli universitari dell’Aquila hanno preparato un evento speciale, inserito nel cartellone del Festival dei Festival, per martedì 7 maggio. In occasione della prossima uscita in sala dell’ultimo capolavoro di Roberto Minervini “Che fare quando il mondo è in fiamme?” e del tour europeo dell’attivista americana del collettivo Black Lives Matter Karlene Griffiths Sekou avrà luogo la proiezione in anteprima nazionale (seconda assoluta italiana) del film del regista marchigiano, oramai trapiantato negli Stati Uniti con la presenza della Sekou.

La proiezione-incontro avrà luogo presso l’Aula Magna del Dipartimento di Scienze umane dell’Università degli Studi dell’Aquila, Istituzione sempre aperta e sensibile alle iniziative culturali più interessanti che emergono dalle realtà cittadine.

 

Roberto Minervini è autore, sceneggiatore e regista cinematografico.

Dopo la laurea in Economia e Commercio presso l’Università di Ancona, ha svolto un dottorato in “Storia del Cinema” presso l’Università Autonoma di Madrid, Spagna. In seguito ha poi ottenuto un master in Media Studies alla New School Univeristy di New York nel 2004.

Tra i suoi mentori figurano D. A. Pennebaker, Chris Hegedus, John Waters, e il fotografo David Turnley, vincitore del premio Pulitzer nel 1990.

Dal 2006 al 2007 ha insegnato regia, sceneggiatura e realizzazione di documentari nelle Università De La Salle e San Beda a Manila, Filippine. È stato, inoltre, direttore del Dipartimento di Studi Cinematografici dell’International Academy of Film and Television di Cebu City, Filippine.

I suoi film sono stati presentati e premiati in alcuni tra i maggiori festival del mondo: Cannes, Venezia e Rotterdam, tra gli altri.

"Che fare quando il mondo è in fiamme?" La storia di una comunità di africani-americani di Baton Rouge, Louisiana, durante il critico mese di luglio del 2017, quando una serie di eventi violenti scuote l'intero paese. Nel periodo 5-17 luglio, Baton Rouge è teatro dell'uccisione di un giovane nero di nome Alton Sterling, del successivo scontro tra la polizia e i manifestanti che condannano quell'uccisione, e della ritorsione contro la polizia per mano di un militante del movimento "Black Lives Matter", conclusasi con la morte di tre agenti di polizia e il ferimento di altri tre.

Karlene Griffiths Sekou è un’attivista per la pari dignità, valore sacro e portatore di prosperità per tutte le persone.

Attraverso la teoria decoloniale, le strutture e la prassi, lavora su più discipline, reti e settori per garantire paradigmi intersettoriali ed ecologici per creare equità e giustizia per le popolazioni subalterne.

La signora Griffiths Sekou ha oltre vent'anni di esperienza professionale nela sanità pubblica e nei settori dell'impegno comunitario, della salute materna e infantile, della prevenzione dell'HIV e dell'AIDS,negli Stati Uniti e a livello internazionale.

Attualmente, fa parte del Dignity Project International, Istituzione che si occupa di diritti umani e di politica offrendo consulenza e formazione a governi, organizzazioni e società civile.

Karlene si occupa in particolare della sovranità della terra, dei diritti degli indigeni, di giustizia di genere, della costruzione di movimenti sociali e di interconnessione delle reti di solidarietà dei movimenti.

Il suo lavoro spazia oltre i confini degli USA per includere l'America Latina e i Caraibi, il Sud Africa, il Regno Unito e la Francia.

La signora Griffiths Sekou è un oratore internazionale, teologo, formatore / facilitatore e consigliere pastorale. Ha conseguito un Master of Public Health presso l'Università di Boston, un Master in Studi Teologici presso la Vanderbilt University, ed è attualmente studentessa presso la Harvard Divinity School dove studia Religione, Etica e Politica Transnazionale e in cui la sua ricerca e interessi centra la teoria decoloniale, assemblaggi transnazionali di religione e spiritualità, genere, cultura, arte e movimenti sociali.

 
"Documentario che si dispiega secondo una sottile drammaturgia, il film di Minervini come sempre studia un ambiente a lui estraneo, vi entra in simbiosi e lo racconta dal di dentro, stavolta ponendo lo sguardo sui rigurgiti razzisti e le condizioni sociali di una fetta di popolazione enorme e dimenticata."
Cinematografo.it


"Coniugandosi con un’idea di cinema e di responsabilità civile indocile alle idee ricevute, la passione di realtà, la modestia, la capacità empatica, l’occhio e il respiro da grande documentarista e narratore di Roberto Minervini hanno prodotto un film che è pura grazia – cinematografica, umana, politica. "
ilcienmadelcarbone.it


"Come in Louisiana, il suo nuovo spaccato dell’America contemporanea scoperchia e mette il dito nelle ferite ancora aperte di cui soffre quella parte della popolazione relegata ai gradini più bassi della piramide sociale."
sentireascoltare.com

"Impegnandosi ad essere il meno invasivo possibile, il suo sguardo cerca sempre qualcosa d'altro nel contatto folgorante coi suoi personaggi, quella prossimità 'insensata' che stabilisce con loro e ottiene al prezzo di lunghe 'sedute'. La camera si integra alle loro esistenze fino a sfiorare la finzione con un senso mirabile del quadro e del momento."
MyMovies



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