Quattro arresti per illecita detenzione di stupefacenti a L'Aquila

Il personale della Squadra Mobile - Sezione Antidroga - ha tratto in arresto due cittadini italiani, entrambi residenti a L’Aquila, colti nella flagranza del delitto di illecita detenzione di sostanza stupefacente.

In particolare, gli investigatori, nell’ambito dei servizi finalizzati alla prevenzione a al contrasto dello spaccio di droga, attuati dalla Questura e dalle Specialità della Polizia di Stato di questa Provincia, hanno proceduto al controllo di un autovettura, con a bordo un uomo ed una donna; l’atteggiamento della coppia, unito alla pregressa conoscenza degli stessi da parte dei poliziotti, ha indotto gli operatori ad effettuare anche una dettagliata perquisizione personale e del veicolo.

Nel corso della stessa, sono stati rinvenuti, all’interno di un pacchetto di sigarette che la donna ha tentato di occultare, 25 grammi di eroina, suddivise in due confezioni; a questo punto, la perquisizione è stata estesa anche nell’abitazione dei due soggetti, dove è stato rinvenuto e sequestrato un bilancino di precisione.

I due, poco più che quarantenni e con precedenti specifici, sono stati tratti in arresto e, su disposizione  dell’Autorità Giudiziaria, accompagnati nell’abitazione in regime di arresti domiciliari.

Inoltre, lo scorso 29 aprile, sono state arrestate due cittadine nigeriane, una 25enne ed una 24enne in stato di gravidanza, provenienti da Rieti.

Nella circostanza, l’azione sinergica  tra gli operatori della Squadra Mobile e quelli  dalla locale Polizia Ferroviaria,  ha permesso di individuare le due donne, appena scese dal treno, il cui atteggiamento sospetto e guardingo nel  transitare innanzi al Posto di Polizia, non è sfuggito all’attenta osservazione dei poliziotti, che hanno così deciso di procedere ad un controllo più approfondito.

Tale attività, infatti,  ha consentito di rinvenire 1 kg di marijuana, celato all’interno di un  borsone che portavano con loro..

Le due nigeriane, entrambe prive di precedenti specifici, sono state tratte in arresto e  successivamente sottoposte dal GIP alla misura cautelare degli arresti domiciliari.



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