Bivacco Bafile, vandali anche in quota

- di Stefano Ardito -

 

Il più bel nido d'aquila del Gran Sasso è stato sfregiato. Martedì scorso, un gruppo di alpinisti salito con corde, piccozze e ramponi al bivacco Bafile, sulle rocce del Corno Grande, ha trovato una situazione disgustosa. «Nel bivacco c'era un cumulo di spazzatura con avanzi di cibo, posate di plastica, pentole sporche, perfino un cellulare rotto» spiega Fulvio Turvani, torinese, ex-gestore del rifugio Gonella del Monte Bianco, e oggi tecnico dell'elisoccorso dell'Abruzzo, con base all'aeroporto di Preturo. «Alla maleducazione si è aggiunta la poca attenzione» prosegue Turvani. «La presenza di cibo ha attirato le arvicole, i piccoli topi che vivono ad alta quota sul massiccio, che sono entrate da una fessura accanto alla porta». «Le arvicole hanno rosicchiato le coperte, e lasciato escrementi dappertutto. Siamo arrivati di sera, abbiamo pensato di passare la notte all'esterno, poi ci siamo messi a pulire. Abbiamo fatto il possibile, ma non basta» conclude il tecnico di elisoccorso.
Le immagini di Turvani mostrano un degrado impressionante. Il Bafile è una struttura minuscola (due metri per due e mezzo di base), dotata di otto cuccette, due panche e un tavolino. In un ambiente così, basta poco per creare uno sfacelo. Il bivacco, installato sul Corno Grande nel 1966, si raggiunge da Campo Imperatore per un sentiero impegnativo. Nel 2017 il percorso, per iniziativa del Parco, è stato interamente attrezzato con corde metalliche e gradini. In questa stagione, i ripidi pendii di neve ghiacciata lo rendono accessibile solo ad alpinisti con corda, piccozza e ramponi.
«Quello che è stato fatto al Bafile è un segno di inciviltà preoccupante» commenta Vincenzo Brancadoro, presidente del Cai dell'Aquila, che ha ricevuto le informazioni e le foto di Turvani. «Abbiamo sporto denuncia ai carabinieri forestali, nel weekend saliremo al bivacco per valutare i danni». Il problema dei bivacchi sporchi o vandalizzati esiste da sempre, sulle Alpi e sull'Appennino. Finora, i punti di appoggio peggio trattati dagli escursionisti incivili erano il rifugio Zilioli sui Sibillini (chiuso dopo il terremoto del 2016) e il bivacco Pelino, in cima alla Majella. Ora i barbari hanno infierito sul bivacco Bafile, ed è giusto avvisare della situazione gli escursionisti e gli alpinisti che vorrebbero passare lassù una serata speciale. Ci auguriamo, insieme al presidente Brancadoro e al Cai, che il Parco e i carabinieri forestali collaborino, se necessario con il volo di un elicottero, agli interventi per la pulizia e il restauro del bivacco. Oltre alle immondizie e agli escrementi all'interno, i visitatori di quattro giorni fa hanno visto un materasso del bivacco sul fondo di un canalone. «Non voglio pensare a un vandalismo volontario, spero che sia stato fuori messo ad asciugare e portato via dal vento» racconta Turvani.




 



Condividi

    



Commenta L'Articolo