A La protesta degli allevatori locali a Campo Imperatore

Il segno della crisi del settore lo hanno voluto dare con forza gli allevatori che si sono rifiutati di salire sul palco per ritirare il riconoscimento per aver partecipato alla 52esima rassegna ovina di Campo Imperatore che si è svolta ieri mattina a Fonte Macina. Alla fine, di tutti gli allevatori chiamati, sul palco ne è salito uno solo, arrivato per altro da fuori comprensorio.
 «Siamo stati abbandonati», ha spiegato un allevatore al microfono. «Ci hanno promesso finanziamenti e molti di noi ci hanno creduto. Tanti ragazzi si sono avvicinati a questo mestiere e oggi si ritrovano con i debiti».
 Francesco Prosperococco, segretario generale della Camera di Commercio dell’Aquila, ente che ha organizzato la rassegna, dal palco non ha potuto fare altro che prendere atto della volontà degli allevatori e ricordare che «la Camera di Commercio è un “facilitatore” del dialogo tra le attività produttive e gli altri organismi.
 Ma, nonostante le polemiche, la rassegna di quest’anno è stata comunque un successo. Erano migliaia i capi esposti appartenenti a decine di aziende, mentre la gente faceva la fila per assaggiare i prodotti tipici dalle decine di stand aperti nella piana. Sul palco c’era anche il prefetto dell’Aquila Giovanna Maria Iurato. Insieme ai rappresentanti dei comuni montani della piana di Campo Imperatore, anche il presidente del Parco del Gran Sasso, Arturo Diaconale, e il vescovo di Sulmona-Valva, monsignor Angelo Spina.
 Tra la folla agenti del reparto in bicicletta del Corpo forestale dello Stato, due rappresentanti dei reparti a cavallo con Arsenio e Axel e due cani, Jonas e Dingo, del progetto antiveleno “Antidoto”. Un progetto nato dalla collaborazione tra forestale e Parco del Gran Sasso, che tra l’altro ha partecipato alla rassegna con alcuni stand in cui i cani sono stati addestrati a riconoscere i bocconi avvelenati. Cani che saranno chiamati a pattugliare il parco per impedire avvelenamenti.
 A supportare il controllo del traffico c’erano i volontari di Nuova Acropoli.



 



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