LA NOSTRA STORIA Cinquanta anni fa la prima escursione: (da Filetto a Corno Grande)

- di Giovanni Altobelli -

 

 

Il 28 giugno dell’anno 1969, un gruppo di giovani filettesi nati appena finita la guerra, effettuarono una delle prime escursioni a piedi da Filetto a Corno Grande. Premesso che qualche giorno prima ci eravamo riuniti presso la sala parrocchiale per definire gli orari e l’organizzazione;  molti giovani non aderirono poiché quel giorno stabilito si teneva la consueta falciatura a Piano di Fugno. I componenti del  gruppo: (Gradito Alloggia, il sottoscritto Giovanni Altobelli, Giosuè Ciampa, Domenico Marcocci, Franco Scarsella, Ianni Luigi, Franco Orteggia e Renato Marcocci, Licia Altobelli, Mariella Ciampa, Antonietta Marcocci e Linda Massaro).

Racconto dell’escursione. Alle  ore 4 di mattina con zaini a spalla, ci avviammo verso la montagna di Filetto, arrivati alle 5,15 a Piano di Fugno vicino la casetta “Scalone”, dove dormiva il giovane garzone: “Rodolfo” che alcuni di noi con forte voce gridarono con il soprannome: “Pipò, Pipò, Pipò”… andando con passo affrettato sempre avanti. Arrivati a fonte Cretarola, facemmo una breve sosta e un piccolo spuntino. Dopo qualche minuto ci dirigemmo verso la piana di Pietra Guardia. Li trovammo un vecchio copertone di un camion e con un bastone infilato al centro lo trasportammo facendo un percorso obliquo verso la cima di Monte Cristo. Appena arrivati, entusiasti e sorridenti  lanciammo il copertone verso il basso e con forte velocità faceva alti salti, dirigendosi verso la località di Valle Fredda. Riprendendo il nostro cammino verso la cima della Scindarella, potevamo ammirare l’albergo di Campo Imperatore e pensavamo a raggiungere la prossima meta di Corno Grande. Arrivammo alle ore 8 nel piazzale antistante l’albergo, dopo qualche minuto ci raggiunse il nostro amico “Giggino” che con la sua fiammante 850 special con a bordo le quattro ragazze e Domenico Marcocci il quale dopo due anni nel 1971 diventò sacerdote. Una breve sosta e una piccola colazione, mentre io scattavo le prime foto con la mia inseparabile macchina fotografica: “Comet 3 Bencini Milano”. Ci dirigemmo verso il sentiero per raggiungere: “Sella Aquila”.  Dopo 15 minuti di cammino, incontrammo un primo ghiacciaio di neve pericoloso nell’attraversare in fila indiana. Mia sorella Licia,  pare che avvistò in mezzo la neve un coltello a serramanico, inchinandosi per raccoglierlo fu quasi spinta da Franco Scarsella per prenderselo Lui e la poveretta perse l’equilibrio e scivolò sulla neve per oltre 50 metri ma Franco si lanciò a capofitto a recuperare la malcapitata e tutto andò bene...  Arrivati a Sella Aquila, una piccola sosta e facemmo altre foto, proseguendo poi verso la base della direttissima. Ad un certo punto nel pianoro prima di iniziare la verticale della direttissima, lasciammo Linda Massaro e Domenico Marcocci perché già stanchi…  La rimanenza del gruppo di dieci si inerpicò verso il Sassone, proseguendo in mezzo le rocce, ogni tanto scattavo foto, dove persi il fodero della macchinetta fotografica. Arrivammo alla cima con grande soddisfazione a Corno Grande alle ore 11,  facemmo una sosta di 15 minuti e una serie di foto ricordo. La discesa avvenne lentamente, anzi cominciò a piovere per pochi minuti, mentre prendevamo la via del ritorno delle creste.  Breve sosta alla Conca degli Invalidi, mentre alcuni di noi per la gioia faceva le capriole sulla neve. Mentre continuava la discesa nei pressi di Sella Aquila rincontrammo i nostri amici: “Domenico e Linda”. Verso le ore 14,00, dopo un lungo ritorno arrivammo alle Fontari, dove c’erano  le pecore all’abbeveraggio con due nostri paesani pastori: (Sante Ciampa e Dario Facchinei). Ci fermammo  tutti a mangiare e bere acqua fresca, ascoltando la musica. Dopo un’oretta di sosta,  facemmo la proposta al nostro amico Giggino di riportare a Filetto prima le donne con Domenico Marcocci e poi tornare a riprendere la rimanenza del gruppo ovviamente pagandogli anche le spese di benzina. Giggino non raccolse la nostra proposta, fece salire solo le quattro ragazze e Domenico Marcocci e partì alla volta di Filetto. Noi poveretti rimasti in sette giovani, fummo costretti ripiegare verso nord della Scindarella. Potevamo fare lo stesso percorso della mattina, ma inesperti scendemmo verso Valle Fredda. Raggiunta la Statale 17 bis, arrivammo fino a Fonte Cerretto, poi Assergi fino ad arrivare alla frazione di Camarda. Lungo la rotabile in basso stanchi morti incontrammo un giovane di Camarda un certo Berardino Carrozzi che con una vecchia 1100 ci caricò tutti riportarci a Filetto in Piazza della chiesa.  Arrivammo precisamente alle ore 18,00 del 28 giugno 1969, tutti insieme  ci mettemmo a festeggiare e ballare in Piazza, ormai la nostra prima impresa di scalata a Corno Grande era compiuta.  Conclusioni da parte dell’autore di questo racconto. Gli ultimi 50 anni ci sono state tante belle escursioni con giovani e adulti, portando in cima anche molte donne. Abbiamo percorso per largo e per lungo il territorio montuoso del Gran Sasso: (Corno Grande, Vetta Orientale e Centrale, Rifugio Bafile, Rifugio Franchetti, - Prati di Tivo e ritorno a Campo Imperatore, Corno Piccolo,  Pizzo Cefalone, Monte Intermesoli, Monte Corvo, Il Centenario, Torri di Casanova, Monte Prena, Monte Camicia e tanti altri). Oggi nel terzo millennio, i giovani e gli adulti delle nostre parti non frequentano più come una volta la montagna. Un po’ tutti negli ultimi tempi hanno abbandonato questo sport pesante ma salutevole. Io personalmente ancora frequento con passione la montagna.  Suggerirei ai giovani e ai meno giovani di frequentare la montagna, stando attenti a non farsi male, nei percorsi  seguire bene la segnaletica e non fa cadere i sassi che potrebbero danneggiare i successivi escursionisti in salita.  Le escursioni di montagna è solo che fatica, ma quando si arriva  su in vetta toccando le varie croci,  hai una grande soddisfazione e una forza interiore e sublime che ti far star meglio, fisicamente e mentalmente, lontani qualche volta dalla vita caotica della città. Quando si fanno l’escursioni, possibilmente bisogna partire presto la mattina con il fresco, respirando aria pura. In  montagna si incontra tanta gente e ci si saluta con  il Buon Giorno o Salve…
Ci vediamo alla prossima escursione…                        

Carrellata di foto della collezione fotografica storica di Giovanni Altobelli
                                    (dal 1969 ad oggi).

 



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