L’ORAFA AQUILANA CALIENDO REALIZZA E DONA CROCE AL PATRONO DI MATERA

- di Federica Farda -

 

 

Un “gemellaggio”, tra L’Aquia e Matera tra croci, vescovi e rosoni è quello che è andato in “scena” l’altro pomeriggio nella Capitale europea della Cultura 2019, complice l’orafa aquilana Laura Caliendo. È sua la croce abbaziale realizzata per San Giovanni da Matera, protettore della città e commissionatigli dal Museo diocesano della città lucana a ricordo dell’annata europea. Proprio come la croce pettorale che ha realizzato insieme all’anello e agli spilloni per il compatrono aquilano, Celestino V in occasione della ricognizione delle sue spoglie nel 2013.
Mercoledì pomeriggio nella chiesa del Purgatorio Nuovo l’orafa Laura Caliendo e il marito Gabriele Di Mizio hanno consegnato il monile nelle mani del presule monsignor Antonio Giuseppe Caiazzo. La croce che sarà collocata nella teca del patrono appena terminata la ricognizione, è in argento dorato realizzato in cera fusa ed è ispirata alla prima metà del XII secolo, periodo nel quale è vissuto il Santo. Al centro è riprodotta l’effige della Madonna della Bruna venerata a Matera mentre sui quattro bracci sono stati collocate 12 perle a ricordo dei numeri degli apostoli, il tutto è completato da acquamarine e granati ispirati alla presenza del Signore.< La croce ha le sue braccia orientate verso i quattro punti cardinali per abbracciare l’umanità proprio come Cristo è pertanto lo identifica. Questa croce, però, è anche il sigillo del gemellaggio tra Matera e L’Aquila>. Lo ha affermato l’arcivescovo di Matera - Irsina Antonio Giuseppe Caiazzo quando ha preso in consegna il monile e ha accettato l’invito di Laura Caliendo a presentare nel capoluogo abruzzese il 27 agosto prossimo la sua Croce del Perdono che l’indomani donerà al cardinale Giuseppe Bertello invitato ad aprire quest’anno la Porta Santa di Collemaggio. Un invito che da seguito ad un protocollo di gemellaggio tra le due città e già avviato lo scorso anno con l’originale della Bolla della Perdonanza per la prima volta esposta fuori le mura aquilane. Un gemellaggio che ha radici antiche: vescovo di Matera sono stati Giuseppe de Rubeis nato e sepolto a Paganica ed un certo Antonio Ludovico Antinori, mentre l’attuale arcivescovo della città lucana ha dichiarato di aver conosciuto e amato il capoluogo abruzzese prima della città lucana. A L’Aquila veniva a trascorrere le sue ferie estive, l’ultima nell’estate del 2008, le trascorse in piazza a Onna ospite di una famiglia di sei persone “cancellata” dal terremoto. Nella chiesa di Collemaggio ha ricordato di aver unito in matrimonio un suo nipote con un’aquilana. E ora ad unire le due città anche i rosoni: all’arcivescovo Antonio Giuseppe Caiazzo, l’orafa Laura Caliendo, ha donato una piccola opera in argento che riproduce quello del Duomo di Matera da lei realizzato e, per certi versi, simile a quello della basilica celestiniana. Analogo omaggio è stato destinato al sindaco aquilano Biondi, rappresentato alla cerimonia dal consigliere comunale Giancarlo Della Pelle, al presidente del CNA aquilano Agostino Del Re, al sindaco di Scoppito Marco Giusti, ambedue presenti a Matera. La croce abbaziale è entrata in chiesa sorretta dalla Dama della Croce del corteo della Perdonanza scortata da una rappresentanza dei figuranti storici Uomini d’Arme della Città dell’Aquila. La nutrita delegazione abruzzese comprendeva anche il coro degli alunni della scuola media aquilana Mazzini - Patini, diretti dal professor Anacleto Filippetti e gli orchestrali diretti dal professor Emilio Manganaro, che hanno allietato con un concerto la cerimonia. Con la consegna solenne,di fatto è stata inaugurata la mostra delle 19 Croci del Perdono realizzate dall’orafa sin dal Giubileo del 2000 e che l’artista dona ogni anno al cardinale incaricato di aprire la Porta Santa aquilana. L’esposizione rimarrà visibile, nella capitale europea della cultura del 2019 nella chiesa del Purgatorio Nuovo in corso Domenico Ridola sino al 31 luglio prossimo.

 



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