Festa del decennale nel Centro Storico di Paganica - Sempre caro mi fu quest’ermo Colle... -

- di Raffaele Alloggia -

Domenica scorsa, nel decennale del terremoto i ricordi della notte di quel 6 aprile!            
 

 


Gli ex abitanti del “Rione Colle” di Paganica, ormai da diversi anni festeggiano allo “stradone”, unico spazio disponibile tra le tante macerie, il ricordo di quella notte dove in molti del luogo attesero le 3,32. Si festeggia, non certamente per ricordare quei pochi, ma lunghi secondi di distruzione e morte, ma con l’intento di ritrovarsi anno dopo anno, insieme e raccontarsi così come prima di dieci anni fa si faceva nelle serate estive, seduti nelle scalette delle proprie case, che davano a quei vicoli e vicoletti che oggi tanto ci mancano  e che stentano ad esserci restituiti! Troppi dieci anni di attesa, per chi ha un’età avanzata e non ha ancora nessuna garanzia su quando potrà rientrare nella propria casa!

L’appuntamento è per l’ora di pranzo, ma già molto prima arrivano a flotte in particolar modo, chi  per scelta o chi per lavoro viene da fuori paese, alcuni sono emigranti natii del luogo che sono tornati per le ferie, oltre trecento saranno poi le persone presenti, molti altri hanno avuto timore delle incerte condizioni atmosferiche che da giorni assillano il nostro territorio, altri ancora, impegnati nelle tante manifestazioni coincidenti nell’ultima domenica d’agosto, come ad esempio “il sentiero del perdono e della pace”, che partendo da San Pietro della Jenca arriva alla Basilica di Collemaggio.

Al rione Colle, come in tutto il paese qualcosa sta cambiando, diversi aggregati in cui ergono grandi gru, portano avanti la ricostruzione delle case ma non è certo chi le andrà ad abitare, di anno in anno, molte sono le persone anziane che passano a miglior vita e i giovani difficilmente le andranno ad abitare poiché vogliono tutte le comodità e i servizi che un centro storico così com’è strutturato non ti potrà mai dare. 

All’inizio della struttura degli stand, è ricomparso il grande telo del 2013 con la scritta di leopardiana memoria “Sempre caro mi fu quest’ermo Colle”, dalla nota poesia “l’Infinito”.

 



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