DA PIZZO CEFALONE ALLA CROCE DEL PAPA UN TRAGUARDO INASPETTATO

Appena arrivati a Campo Imperatore, ci viene incontro Nicola, un commerciante ambulante di San Vito Chietino, ha notato che indossiamo le magliette di “Assergi Racconta” e ci dice che è un assiduo lettore del nostro sito. Partiamo dall’albergo  miseramente chiuso, con obiettivo di raggiungere Pizzo Cefalone. I componenti della passeggiata in montagna: Anna Rita, Enrico, Alfonso e il sottoscritto zio Antonio. Abbiamo seguito il sentiero che per il Passo Portella  conduce a Pizzo Cefalone.  Una tranquilla passeggiata, intervallata da qualche breve sosta per bere e per fare qualche foto, fino a raggiungere  Pizzo Cefalone (2533 m). Un panorama mozzafiato:  il lago di Campotosto in lontaunananza, due aquile che volteggiavano  nel cielo, e una farfallina che accompagna  Anna Rita in ogni suo movimento. Anche se non era nel programma, abbiamo deciso di raggiungere la Cima del Gendarme (2425 m), una vetta che dal 18 maggio del 2005 ha preso il nome di Cima Giovanni Paolo II. Una grossa croce in ferro in memoria di questo grande uomo e papa è stata posta su questa cima. Il Beato Giovanni Paolo II era un grande amante e appassionato di montagna, soprattutto di questa zona. Nella mia veste di operatore televisivo dell’epoca, ho avuto modo di avvicinarlo nel suo atterraggio in elicottero ad Assergi (Agosto 1980), emanava un carisma indescrivibile.
Da Pizzo Cefalone ci incamminiamo in direzione delle Malecoste. Nessuno di noi aveva fatto prima quel percorso, il sentiero è segnato solo con dei piccoli segnetti blu, delle virgole poco visibili tra i passaggi su roccia che identificano la zona.  Il percorso non è difficile ma è caratterizzato da passaggi molto vicini a strapiombi. Finalmente il traguardo è raggiunto, ci guariamo in faccia visibilmente soddisfatti ed emozionati.



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