L'appello di Fulvio Di Carlo per salvare L'Aquila Rugby - Una lunga storia d'amore

Una lunga storia d'amore.

- di Fulvio Di Carlo -

 

Il mio rapporto con il rugby iniziò nel 67, avevo 14 anni e dal finestrino del pullman che mi portava a scuola vedevo un grande scudo neroverde dipinto con i colori dell'Italia.Era posizionato proprio all'inizio di via Sallustio vicino al bar di Pitone e di fronte al negozio di Giampiero Ricci,uno dei più grandi giocatori dell'Aquila Rugby. A quei tempi non sapevo neanche cosa fosse il Rugby preso com'ero dall'amore per il calcio e per Rivera ed il suo,mio Milan.Cominciai a chiedermi cosa rappresentasse quello scudo e, quando alcuni compagni di scuola mi spiegarono che grazie al rugby e ai nostri giocatori per la prima volta nella storia della nostra città,eravamo campioni d'Italia,cominciai a pensare,vista anche la mia taglia fisica,di avvicinarmi al Rugby ,i miei compagni di classe e il mio professore,l'indimenticabile Natalino Mariani,fecero il resto.È stata una storia bellissima fatta di grandi gioie e qualche amarezza ,di vittorie e di sconfitte ma sempre vissuta in modo allegro ed onesto.Una storia condivisa con persone meravigliose che
non è mai finita neanche nel giorno in cui ho smesso di giocare.Non potete immaginare la gioia nel momento della consegna dei cap ai giocatori della nazionale in quel di Roma.Noi dell'Aquila eravamo il gruppo forse più numeroso oltre che più pittoresco e gioioso. Cari concittadini questa storia sta per finire .Faccio un appello a tutti politici e non affinché questo non succeda, se viene meno L'Aquila rugby svanisce una parte della nostra identità.Troviamo il modo,qualsiasi modo ,anche attraverso una sottoscrizione,come stanno facendo i tifosi del calcio,di far vivere la nostra SQUADRA.



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