Fallisce l'allunaggio indiano

L'India deve rinunciare, almeno per il momento, al sogno di essere il quarto Paese a portare un suo veicolo sul suolo lunare, dopo Stati Uniti, ex Unione Sovietica e Cina. Il traguardo ambizioso era affidato alla missione Chandrayaan 2, costata 142 milioni di dollari.
Lanciata il 22 luglio, a ridosso delle celebrazioni per i 50 anni del primo uomo sulla Luna, la missione era il principale biglietto da visita di un'agenzia spaziale indiana (Isro, Indian Space Research Organisation) seriamente intenzionata a portare un uomo sulla Luna nel 2022, ossia due anni prima rispetto a quanto gli Stati Uniti hanno dichiarato di voler fare con il programma Artemis.
Tutto sembrava procedere per il meglio e l'India ha seguito col fiato sospeso una delle manovre più complesse mai affrontate nella sua storia spaziale e che, con il lander Vikram, l'avrebbe portata ad essere il quarto Paese a posarsi sulla Luna dopo il sovietico Luna 1, che aveva toccato il suolo lunare nel 1959, l'americano Ranger 4 che lo aveva fatto nel 1962 e la la missione cinese Chang'e 3, arrivata sulla Luna nel 2013.
 

 



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