SEGGIOVIA LE FONTARI...UNA NUOVA TEGOLA STA PER ABBATTERSI SUL CENTRO TURISTICO

Archiviata l’emergenza funivia, un’altra tempesta sta per abbattersi sugli impianti sciistici di Campo Imperatore: la revisione speciale dell’impianto di risalita Le Fontari, per cui occorrono tre milioni e mezzo di euro. Si tratta di una revisione con cadenza venticinquennale, che comporta anche un progetto di ammodernamento dell’impianto. Impossibile per il Comune dell’Aquila e tantomeno per la Spa a capitale comunale reperire una somma così ingente. Si è dunque alla ricerca di una formula, o della solita soluzione all’italiana, che consenta di guadagnare tempo.
Si cerca anche di trovare la chiave di volta per un altro rebus che mina la sopravvivenza del Centro turistico, quello della ricapitalizzazione. Entro il 31 agosto, data in cui l’assemblea straordinaria sarà chiamata a votare la ricapitalizzazione della spa, il Consiglio comunale avrà dovuto votare l’emendamento allegato al bilancio per dare l’assenso all’operazione di salvataggio. Se il termine non sarà rispettato il collegio dei revisori dei conti non potrà fare altro che mettere in liquidazione la Spa. L’assessore al Bilancio Silvana Giangiuliani e la dirigente ai rapporti con le Spa Paola D’Ascanio hanno già detto che il Consiglio non può essere chiamato a varare una ricapitalizzazione quando solo nel 2008 decise invece di privatizzare il Centro turistico attraverso un bando pubblico. Sarebbe dunque necessario trovare una formula da inserire nell’emendamento che tolga i consiglieri dall’imbarazzo. Ma la sostanza dell’operazione non cambia. Attraverso l’aumento di capitale di otto milioni di euro si darebbe la possibilità, prima ad un ente pubblico, e in un secondo tempo a privati, di sottoscrivere le azioni della Spa. Dopo l’operazione, al Comune resterebbe solo un terzo del pacchetto azionario. La ricapitalizzazione si attesterebbe, invece, sugli otto milioni. Dal canto suo la proprietà (il Comune) riesce ad erogare un contributo al Centro turistico solo per 1.600.000 euro attraverso l’approvazione del bilancio di previsione. Briciole, ma di più l’ente non può, visto che in sede di bilancio dovrà riconoscere debiti delle Spa comunali per svariati milioni di euro.
Ed è tesa appunto al risparmio la decisione del Comune di girare al Sed (società a maggioranza comunale) la riscossione della Tarsu che fino ad oggi viene effettuata tramite Equitalia. La novità è prevista dal regolamento Tarsu per l’anno in corso. Attualmente l’ente garantisce l’1% a Equitalia per la riscossione ordinaria e il 9% sul recupero. Il Comune trasferirà al Sed per il momento solo l’ordinario mantenendo il recupero a Equitalia. Il totale del trasferimento del Comune alla società è di 1.470.000 euro. La società di elaborazione dati dovrà occuparsi a breve anche della gestione di canoni degli inquilini del Progetto Case e dei Map.
Sempre in Comune si terrà oggi un incontro alla presenza dell’assessore Vladimiro Placidi sulle modalità di intervento sugli aggregati misti composti da edifici di proprietà pubblica e privata. Visto il vuoto normativo delle ordinanze che nulla dice in relazione alle modalità di intervento il Comune intende stilare una delibera di indirizzo. «Ci siamo trovati alle prese con un caso concreto -ha spiegato Placidi- per il restauro del teatro San Filippo i cui lavori partiranno a breve. In quel caso il piano sopra la chiesa dell’immobile era abitato da un privato, dunque per intervenire sulle parti comuni abbiamo dovuto chiedere il permesso di accedere. Per quanto riguarda le risorse per l’intervento, l’amministrazione anticiperà le somme anche per le parti private che saranno decurtate dal contributo di cui beneficerà il privato per la ristrutturazione di tutta sua unità abitativa».



Condividi

    



Commenta L'Articolo