Ciùcela vecchia e ciùcela gnòva la versione assergese del dolcetto-scherzetto

Qualcuno dice che la tradizione di Halloween nasce in Italia sotto varie forme e poi viene esportata in paesi con tradizione anglosassone, non si sa se è esatto, certo che nei nostri paesi esistono tradizioni simili in cui la formula "dolcetto Scherzetto" viene sostituita da filastrocche molto più colorite....
 Anche ad Assergi, fino a qualche tempo fa, c’era una simpatica tradizione: quella della “ciùcela vecchia" e della “ciùcela gnòva”.  Il pomeriggio dell'ultimo giorno dell'anno i bambini del paese andavano in giro per le case in cerca di qualche dolce o frutto (“ciùcela vecchia”) e si ripeteva la stessa cosa la mattina del giorno dopo, primo giorno dell'anno nuovo (“ciùcela gnòva”). A pensarci bene era la versione antica dell'attuale “dolcetto-scherzetto” che usano fare i bambini nella festa di Halloween.
VI RIPROPONIAMO UN VIDEO REALIZZATO DALLA GIORNALISTA GIUSI FONZI PER TELEABRUZZO NEL 2001. LA TRADIZIONE ERA GIA’ SCOMPARSA, MA E’ STATA RICOSTRUITA PER L’OCCASIONE CON LA PRESENTAZIONE DI ANGELO ACITELLI:


 

La festa anglosassone ha ormai conquistato l’Italia. Coinvolti bambini e adulti. Fino a pochi anni fa, in Italia, la notte del 31 ottobre era considerata la vigilia di Ognissanti, la festa cristiana che celebra tutti i Santi. Oggi, invece, viene celebrata Halloween, festività anglosassone caratterizzata dalle sfilate in costume e dai giochi dei bambini, che girano di casa in casa recitando la formula ricattatoria del “dolcetto o scherzetto”: se gli adulti non danno i dolci ai bambini, questi si “vendicano” architettando scherzi. Il simbolo della festa è la zucca intagliata, che riprende il personaggio di Jack-o’-lantern, protagonista di una famosa leggenda irlandese. Halloween è sinonimo di paura, terrore, orrore e tra le maschere più indossate ci sono personaggi dell’universo dark e horror come vampiri, scheletri, demoni, serial killer, personaggi di film e romanzi dell’orrore. Negli ultimi anni, il fascino della festa più macabra dell’anno ha contagiato anche il vecchio continente.

Fino agli anni 70, i ragazzi di Assergi svuotavano la zucca che poi veniva illuminata con la candela.  Con la cera recuperata dal cimitero si confezionavano le fiaccole che poi venivano usate di sera per racciaccarà (che consisteva nel cercare in mezzo alle vigne qualche grappolo d’uva rimasto dopo la vendemmia).

 



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