CENTRO TURISTICO, APPROVATA LA RICAPITALIZZAZIONE

Il Comune dell'Aquila, socio unico del Centro turistico del Gran Sasso, in occasione dell'assemblea straordinaria dei soci ha approvato la ricapitalizzazione della spa che gestisce gli impianti di risalita per un totale di 8 milioni di euro. L'aumento di capitale sarà effettuato in due tranche e attraverso l'emissione di un bando pubblico. Fino al 30 novembre potranno presentare offerte  solo enti pubblici, dal primo dicembre e fino al 30 aprile 2012 il bando sarà aperto anche a soggetti privati. L'obiettivo del Comune dell'Aquila è quello i coinvolgere Invitalia, società a capitale pubblico, che avrebbe manifestato ufficiosamente interesse ad entrare nel pacchetto azionario della spa. Nell'attesa del salvataggio della società, il comune dell'Aquila ha stanziato 2 milioni 600 mila euro in occasione della votazione del bilancio di previsione per garantire la riapertura della stagione invernale, che comunque rimane legata alla riapertura dell’albergo di Campo Imperatore.Sc ade la revisione ventennale per la seggiovia “Le Fondari”, ma come è successo per la funivia, si potrà usufruire di un anno di proroga e quindi per il momento questo problema viene rimandato. La stazione sciistica di Campo Imperatore è nata ben 76 anni fa e da sempre di proprietà del Comune dell'Aquila. Ad oggi la stazione del Gran Sasso rimane l'unica d'Italia ad essere ancora gestita da un'istituzione pubblica, come il comune, e tutti, operatori, albergatori, ristoratori e privati, attendono la pubblicazione dell'agognato bando.   La stipula di un accordo, siglato lo scorso 9 novembre 2010, ha posto fine, dopo 80 anni, alla controversia che opponeva il Comune dell’Aquila e l’Amministrazione separata di Assergi in merito all’uso dei terreni su cui sono stati costruiti gli impianti di risalita del Gran Sasso. Dal 1933, anno di realizzazione della funivia, si aprì infatti una questione relativa alla regolarizzazione dell’uso dei terreni, di proprietà dell’Amministrazione sperata, da parte del Comune. Nel 1985 si è aperto un contenzioso legale, trascinatosi per 25 anni, che ha di fatto impedito qualsiasi collaborazione tra l’ente comunale e la frazione in merito alla pianificazione, anche in termini di sviluppo turistico, dell’area aquilana del Gran Sasso.  
  I gerarchi abruzzesi gratificati da importanti incarichi governativi e fermamente determinati a lasciare un’impronta, vollero fare della funivia l’occasione per la celebrazione di una grande opera. L’idea di un collegamento della conca aquilana con il Gran Sasso fu inglobata in un più ampio programma di sviluppo turistico e sportivo della città dell’Aquila promosso dal podestà Adelchi Serena, che sarà ministro dei lavori pubblici, e dal pescarese Giacomo Accerbo ministro dell’agricoltura. E si decise di commissionare agli ingegneri Giulio Ceretti e Vincenzo Tanfani di Milano la realizzazione dell’impianto.
 Il progetto originario prevedeva il raggiungimento di Campo Pericoli e monte Aquila tramite due funivie lunghe complessivamente 4.500 metri e dal costo stimato sui 5 milioni di lire, venne realizzato solo il primo troncone fino a Campo Imperatore, sul versante del Gran Sasso detto dei Valloni, attraverso tre stazioni sistemate a quote progressive. La stazione di valle era situata a poca distanza da Assergi, alla base venne realizzata una piccola località turistica con servizi e alberghi, Fonte Cerreto, e avrebbe costituito il centro del nuovo comprensorio. Dai 1.125 metri di altitudine di Fonte Cerreto, la funivia raggiungeva poi una stazione intermedia a quota 1.619 metri e quindi la stazione di monte a Campo Imperatore ad una altitudine di 2.128, dove venne costruito anche l’albergo dove nel 1943 fu portato prigioniero Benito Mussolini dopo la caduta. La spesa complessiva fu di 2 milioni e 389 mila lire. Negli anni del boom economico, il turismo di massa e il diffondersi della pratica dello sci hanno fatto della «signora del Gran Sasso» una star; a partire dalla stazione di monte della funivia vennero realizzati una seggiovia ed uno skilift, per l’epoca costituirono una delle più grandi e moderne stazioni sciistiche d’Europa, che si è via via adeguata tra tante difficoltà ai tempi e alle mode.



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