Una riflessione sul Gran Sasso senza alcun interesse politico o economico personale

- di Roberta Legnini -
 
 
Mi permetto di scrivere in questo gruppo con la speranza che queste parole vengano lette anche da chi è nelle alte cariche dell'Amministrazione Comunale.
Purtroppo non vivo più in Abruzzo ma a Modena, (dove lavoro come psicoanalista) a "causa" di mio marito Franco, ingegnere in Maserati. Preciso questo per far comprendere che non c'é alcun interesse politico ed economico dietro le mie parole.
A Modena, raccontando dei miei posti, dell'Abruzzo e in particolare della montagna dove sono cresciuta, molti hanno iniziato a mostrare interesse e curiosità al punto che vogliono venire a conoscerli.
La scorsa estate, circa una cinquantina di persone che non conoscevano affatto questa montagna, son venute lì e sono rimaste sbalordite da tanta bellezza. Queste persone tornerebbero volentieri e tante altre verrebbero.
C'è un gran problema però: cosa faranno? Sia in inverno che in estate, il nostro caro Gran Sasso non è in grado di accogliere turisti.
Vedo pubblicità dove sembra che tutto funzioni, si sponsorizza la vetta più alta dell'Appennino, il ghiacciaio e addirittura l'hotel... ma la realtà è altra e i turisti seppur decidessero di venire, nonostante la bellezza indiscutibile della montagna, rimarrebbero delusi e credo si sentirebbero anche presi in giro da certe pubblicità. Credo che non tornerebbero, considerando le altre mete turistiche di montagna esistenti in Italia.
La realtà l'ho vista nel suo disarmante "splendore" in questo periodo di vacanze. Abbiamo trovato una situazione fatiscente! Ho avuto il coraggio di inoltrarmi nelle tunnel che dall'ostello conduce alla chiesetta... sono rimasta senza parole. Ho guardato con estremo dispiacere le stanze della scuola di sci chiuse e quella sensazione di posto abbandonato e dimenticato, mi ha accompagnata nel rientro a Modena.
Cosa viene a fare un turista lì? Sì indubbiamente c'è il paesaggio, l'ostello funziona benissimo ma secondo voi un turista arriva fin su a Campo Imperatore, pagando anche la funivia, per andare a pranzo all'ostello, fare una foto al Gran Sasso e tornare giù?
Io sono tornata in Emilia rammaricata di tutto ciò, pensando di potermene fregare di quei posti e dell'incuria in cui sono, di un capoluogo di regione che tenta di rinascere senza aprire gli occhi verso il futuro con qualcosa che potrebbe ridare slancio economico a tutta l'area.
Invece no, vorrei che le mie parole e testimonianze "dall'esterno" siano un innesco per le persone che gestiscono e amministrano questi luoghi per spronarli a dargli valore, ad investirci tempo e denaro, senza nascondersi dietro parole e progetti che si ripropongono da anni.
 

 



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