NUOVA TEGOLA SUL CENTRO TURISTICO GRAN SASSO

Sette  lavoratori del centro turistico del Gran Sasso addetti alla funivia hanno deciso di depositare un ricorso al giudice del Lavoro dell’Aquila.  Lavorando 15 ore a notte in alta quota, con temperature bassissime  dicono i lavoratori ci vengono pagate 15 euro. La richiesta del sindacato è di 40 euro a notte, ma il presidente del Centro turistico, Vittorio Miconi non ha accettato la proposta di transazione. Il contratto collettivo nazionale prevede invece che il notturno debba esser e pagato circa 140 euro a turno». La assurda retribuzione oraria di 1 euro scaturisce dal fatto che «l’azienda - come spiega il legale che difende i 7 lavoratori, avvocato Carlo Ghizzoni – ha deciso di retribuire il notturno con una indennità ingiustificata di pochi euro». Sembra inoltre che sia stato superato anche l’orario massimo di lavoro settimanale di 50 ore giungendo ad un massimo di 90 ore. Si tratta di una vertenza che peserà circa un milione di euro per le casse del Ctgs. Le richieste dei ricorrenti riguardano notturni da moltiplicare per dieci anni lavorativi. Si tratta di una cifra che soprattutto in questo momento la Spa che gestisce gli impianti del Gran Sasso, non potrà sborsare. «Vogliamo bene alla nostra montagna e alla città – hanno detto i dipendenti – in più occasioni abbiamo cercato di trovare un accordo con i vertici del Ctgs, ma le nostre proposte sono rimaste lettera morta. La prima udienza é stata fissata per il 21 settembre prossimo. I dipendenti non vogliono essere strumentalizzati visto che il Ctgs è una società comunale. Non vogliono alcuna colpa in caso di condanna del proprio datore di lavoro che sarebbe costretto a versare denaro pubblico. In ogni caso i lavoratori gradirebbero che il futuro del Centro turistico , sia in caso di privatizzazione, sia in caso di ingresso di altra società, avesse lo scopo di favorire un nuovo ed effettivo sviluppo turistico dell’Aquila.



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