Astronauti nel cuore della montagna, a caccia dei segreti dell'universo

Stare nel cuore di una montagna, sotto 1.400 metri di roccia,è davvero insolito per loro, che fino a quattro mesi fa erano tra le stelle, a bordo della Stazione Spaziale Internazionale: gli astronauti italiani dell'Agenzia Spaziale Europea (Esa) Paolo Nespoli e Roberto Vittori hanno visitatoi i Laboratori Nazionali del Gran Sasso dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn), vicino L'Aquila, insieme ai loro compagni di equipaggio, nell'ambito di un giro di visite che nei prossimi giorni li portera' a Pisa, Perugia e Bologna. Neutrini, materia oscura, antimateria sono gli oggetti misteriosi e inafferrabili che gli esperimenti in corso nei Laboratori del Gran Sasso cercano di catturare, ha spiegato la direttrice dei Laboratori, Lucia Votano, che ha fatto da guida agli astronauti. Tutti loro, d'altro canto, hanno avuto a che fare con le particelle misteriose che si cercano nel cuore del Gran Sasso perche' la missione di Vittori, ha portato sulla Stazione Spaziale il rivelatore di antimateria e materia oscura Ams (Alpha Magnetic Spectrometer), accolto dall'equipaggio del quale faceva parte Nespoli. Realizzato da una vasta collaborazione internazionale alla quale l'Italia partecipa con Infn e Agenzia Spaziale Italiana (Asi), l'Ams e' un gigantesco strumento da sette tonnellate destinato a trovare nell'universo le prove che esistono antimondi fatti di antimateria. ''E' un oggetto bellissimo ed e' un esempio di una tecnologia avanzata'', ha detto Vittori. ''Quando l'Ams e' arrivato sulla Stazione Spaziale eravamo coscienti di quello che rappresentava e del grandissimo sforzo fatto da tanti scienziati e da tanti Paesi per portarlo in orbita'', ha detto Nespoli. E' anche un grande risultato per l'Italia e italiano e' il vicepresidente della collaborazione internazionale, Roberto Battiston, dell'Infn e dell'universita' di Perugia. ''E' bello - ha osservato Nespoli - vedere tanti giovani ricercatori che lavorano qui, appassionati al loro lavoro''. Un ambiente di lavoro che e' un eccezione, ha rilevato, in un Paese nel quale ''c'e' una dicotomia fra ricerca, tecnologia e istituzioni: questo e' un grande limite perche' senza il sostegno delle istituzioni e della tecnologia si riesce a fare ben poca ricerca. Ogni tanto riusciamo a raggiungere grandi risultati, come Ams, ma dobbiamo essere consapevoli che occorre una maggiore coerenza''.


Guarda l'intervista a Roberto Vittori

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