Dalla vigilia di Natale brilla una luce all'Eremo di San Franco

Nell’eremo di San Franco, sotto la vetta di Pizzo Cefalone, dalla vigilia dello scorso Natale brilla una luce ben visibile da Assergi, si accende dopo il crepuscolo serale per ricordare il Santo Eremita Patrono di Assergi nell'ottocentenario dalla sua morte.
 
 
 
Da qualche anno a questa parte, nel mese di Agosto, la grotta è la meta di un pellegrinaggio guidato dall’assergese Leandro Giannangeli. In quel luogo secondo la tradizione, il santo eremita del Gran Sasso trascorse i suoi ultimi quindici anni di vita e dove morì, la notte tra il 4 e il 5 giugno di un anno imprecisato tra il 1220 e il 1230. Si racconta che quella notte gli abitanti di Assergi furono svegliati dalle campane della chiesa, che suonarono a distesa, ad annunciare più una festa che una morte, mentre dalla grotta rifulgeva un grande straordinario chiarore.
All’interno della grotta c’è una preghiera molto bella, riprodotta ed incorniciata in un rudimentale quadretto.
PREGHIERA A SAN FRANCO

O San Franco d’Assergi,
eroico eremita del Gran Sasso !
Tu lasciasti tutto nel modo,
per ritrovare tutto in Dio.
Ti allontanasti dagli uomini
per avvicinarti al Signore.
Rinunciasti alla terra
per acquistare il Cielo.
Sulle cime dei monti,
immensi altari della natura,
offristi al Creatore l’omaggio
della tua vita innocente
e penitente: pura come il cielo,
vergine come l’acqua che sgorgò,
per tua preghiera, dalla roccia;
dura come i denti del lupo
che ammansisti,
difficile come i dirupi impervi
che praticasti.
Oh, la bellezza della tua
vita solitaria, nascosta
con Cristo, in Dio.
O caro Santo, noi siamo ancora
troppo legati alla terra:
Ottienici dal Signore
il distacco dalle cose,
e avviaci per il sentiero
delle vette dello spirito:
Fa’ che non abbiamo paura
di salire.
Salire di virtù in virtù.
Dacci coraggio: tu fosti scalatore !
Tu sei una guida ! Facci trovare
le fresche sorgenti della Grazia,
che sono i Sacramenti:
con Cristo nell’anima
raggiungeremo la meta del Cielo.
Verremo con te: vedremo il Signore :
godremo per sempre.
Amen.

Non lontana dal tragitto c’è un’altra grotta legata alla memoria del santo, la Grotta di Peschioli che si trova lungo il sentiero che conduce al Passo della Portella (2260 metri di altitudine). E' un ambiente angusto (4 x 2,7 metri) e dall'accesso difficoltoso. Ma una volta entrati, la sensazione che si prova è straordinaria: ci si incanta a guardare il "guanciale di San Franco", un piccolo incavo dove l'eremita poggiava la sua testa prima di addormenarsi. Secondo la leggenda, appoggiare il capo sul "guanciale" guarirebbe da qualsiasi emicrania.
Accanto al "guanciale", un piccolo ripostiglio naturale, dove il Santo poggiava il suo breviario, prima di addormetarsi, dopo le lunghe ore di preghiera e di silenzio.

 



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