Il Cardinale Petrocchi: è il tempo della co-responsabilità e della preghiera

L' arcivescovo de L’Aquila affida ad un comunicato ufficiale il suo appello alla “mobilitazione della preghiera specie nelle famiglie, per chiedere a Dio di liberare il mondo dal "flagello" dell'epidemia

Davide Dionisi - Città del Vaticano 

“Per gli Aquilani questo sussulto emergenziale, provocato dall’epidemia da Coronavirus, rappresenta un’ulteriore sofferenza che si abbatte sulla comunità, già drammaticamente colpita dal sisma”. Il Card. Giuseppe Petrocchi, arcivescovo de L’Aquila affida ad un comunicato ufficiale il suo appello alla “mobilitazione della preghiera (specie nelle famiglie), per chiedere a Dio di liberare il mondo e la nostra gente da questo flagello”.

Allertare le coscienze

La diffusione del contagio da Coronavirus, scrive il porporato “rappresenta una grave minaccia per l’intera popolazione (a livello nazionale e planetario): la controffensiva a questo pericolo incombente richiede lo stato-di-allerta delle coscienze e l’adozione unanime di comportamenti adeguati. E’ il tempo della co-responsabilità” spiega il Card. Petrocchi “cioè di una convergenza di pensiero e di azione che postula un impegno al plurale, nel segno del buon Noi. Questo scatto in avanti della coscienza civile e religiosa” continua “esige saggezza condivisa e spirito di obbedienza alle norme (igieniche, sanitarie e sociali) fissate dalle legittime Autorità.

Una comunità pronta ad affrontare le difficoltà

Le discrepanze etiche e le dissonanze comportamentali, proprio perché lesive del bene generale, vanno evitate con fermezza e con avveduta coerenza”. L’Arcivescovo de L’Aquila chiede in questo momento drammatico, unità di intenti: “Nel Medioevo, quando un pericolo si avvicinava alle mura urbane, venivano suonate le campane a martello: era il segno che chiamava a raccolta i cittadini” sottolinea, aggiungendo che “Si dovevano immediatamente superare le divisioni faziose e gli antagonismi interni, così pure mettere da parte individualismi e gli interessi privatistici per convergere, compatti, verso la difesa del bene comune, che è il bene di tutti e di ciascuno”. Poi, rivolgendosi ai suoi fedeli: “Sono persuaso che, sostenuta dalla propria fede, temprata nei secoli dal confronto resiliente con gravi prove, la comunità aquilana si dimostrerà, anche questa volta, esperta nel sostenere l’impatto con difficoltà oscure ed impreviste.

La grazia e l'unità

L’addestramento, avuto nel corso della propria storia, a reagire con dignità e perseveranza alle avversità, le consentirà di riuscire vincente in questa sfida, facendo leva sull’aiuto della grazia e con la forza proveniente dall’unità delle menti e dei cuori”. Infine un pensiero agli ammalati e a quanti si stanno adoperando in questi giorni con spirito di sacrificio: “Esprimo fraterna solidarietà alle persone colpite dalla malattia e fattiva riconoscenza verso coloro che, sul fronte delle Istituzioni, della Sanità, dell’Ordine pubblico, dei Servizi sociali, sono impegnati, con eroismo spesso anonimo, a combattere questa battaglia sotto la bandiera dell’altruismo e della collaborazione competente”.

 



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