Consiglio Comunale, Luigi Faccia chiede più verifiche sui manufatti temporanei

«L’ispettorato urbanistico è fermo. Ci sono montagne di esposti presentati alla Procura da parte di cittadini per segnalare manufatti abusivi, ma non si dà seguito neanche alle ordinanze di rimozione. Chiederò un accesso agli atti per verificare quante pratiche l’ufficio ha posto in essere fino a oggi. Non si può scaricare le responsabilità sulla polizia municipale. Ho la sensazione che si tratti di una paralisi voluta». Così il consigliere Luigi Faccia ha posto di nuovo il problema delle casette di legno in occasione della seduta del Consiglio comunale di ieri. Una riunione sulla salvaguardia degli equilibri di bilancio nata male e finita peggio con la mancanza del numero legale. Ha acceso la miccia il presidente della prima commissione Franco Mucciante rilevando, insieme ad altri esponenti della minoranza, che ancora una volta il Consiglio era stato convocato prima della riunione della commissione Bilancio.
Per oltre due ore in aula si è parlato di pregiudiziali che, come unico effetto, hanno avuto quello di svuotare l’aula. Alla prima verifica del numero legale hanno risposto solo in 17. Così il presidente Carlo Benedetti ha disposto un secondo appello dopo circa 40 minuti. Un lasso di tempo che ha consentito all’ufficio di presidenza di richiamare con i messaggini tutti i numerosi assenti della maggioranza anche se l’impresa non è andata a buon fine. La caccia al consigliere ha fruttato solo la cattura di due unità facendo totalizzare 19 presenti. Un numero insufficiente per consentire la ripresa dei lavori del Consiglio in prima convocazione. La minoranza ha fatto il suo lavoro decidendo di uscire dall’aula al momento della verifica del numero legale. «Se solo avessero deciso di votare la relazione della V commissione prima della delibera sugli equilibri di bilancio -ha spiegato il consigliere Enzo Lombardi- sarei rimasto in aula al momento della verifica del numero legale essendo il proponente dell’atto. Avrei consentito così la prosecuzione dei lavori visto che sarei stato il ventesimo consigliere».
A fine seduta il consigliere Angelo Mancini ha chiesto al presidente del Consiglio comunale di avviare la procedura di decadenza per i consiglieri assenti per tre volte di seguito così come prevede la normativa.


 



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