La nostra Storia - Antichi Mestieri

- di Giovanni Altobelli -

 

Premessa. Mi limito a raccontare alcuni mestieri dell’800/900 che venivano svolti a Filetto dell’Aquila o altri paesi in Abruzzo.  

IL SACRESTANO. Nel passato questo mestiere veniva fatto da alcune persone che si appoggiavano al prete per necessità di ricavare qualche lira per mangiare. Nel 1880 Salvatore Cupillari svolse la mansione di sacrestano, la mattina e la sera suonava le campane, serviva la messa e curava le faccende principali della chiesa. Dopo diverso tempo gli subentra il figlio Andrea fino al 1950 nello svolgere questa mansione, ma continuò per tanto tempo ad esercitare il cantore di litanie e di salmi per i defunti.  Dopo gli anni 50 divenne sacrestana Rosaliva Cupillari sorella di Andrea fino al 1970, successivamente questo mestiere passa per poco tempo a suo figlio Clemente Morelli.  L’ultimo collaboratore della chiesa di Filetto è stato Giuseppe Palumbo con il vecchio parroco Don Demetrio Gianfrancesco.  Oggi non ci sono più sacrestani e chierichetti che servono la messa.

Calzolaio o ciabattino.  Ogni paese una volta aveva il proprio calzolaio che riparava le scarpe rotte.  Risulta nei registri anagrafici che uno dei primi calzolai è stato Domenico Gambacurta nato il 18.1.1835 e poi suo figlio Enrico Gambacurta.  Il mestiere di calzolaio a Filetto fu svolto fino al 1985 da Andrea Cupillari che in precedenza aveva svolto anche la mansione di sacrestano

MANISCALCO.  Questo mestiere veniva svolto da alcune persone del paese: era colui che ferrava asini, cavalli, muli, inoltre metteva le famose “ciappette” alle mucche. Uno dei più famosi maniscalchi del 900 è stato Demetrio Marcocci seguito dal figlio Giulio.  SCALDALANA. Un altro mestiere del passato è stato lo

“scaldalana” con apposito attrezzo di legno e ferro preparava la lana prima di essere filata.  A Filetto questo mestiere venne svolto da Egidio Orsatti originario di Barisciano.  

BASTARO. Il mestiere del “bastaro” consisteva nel realizzare basti per asini, muli e cavalli.  In paese non ci sono state mai persone che hanno svolto questo mestiere. Fino al 1970 un signore proveniente da Capracotta nel Molise, soprannominato “Coronato”, svolse questo mestiere per diversi anni in casa Cupillari.  

IL TOPARO.  Ma chi era il toparo?  Fino al 1980 esisteva ancora il “toparo” in sostanza era un uomo del paese capace di dare la caccia alle talpe con dei cappi o altri sistemi nella “Piana di Fugno”.  Cercava di eliminare parzialmente questi piccoli animali perché non aumentassero, altrimenti avrebbero danneggiato i prati con innumerevoli tunnel e scavato tanti mucchi di terra.  I topari venivano pagati con piccole somme raccolte in paese. Vanno ricordati i topari del 900: Angelo Cupillari e Domenico Chiarizia fino al 1978.

ACQUAROLO. Chi era nel passato “l’acquarolo”?  Era una persona del paese che gestiva le acque dei terreni irrigui nella zona denominata “Spogna” coltivata nel passato a fagioli, pomodori, patate, ortaggi e prati.  I piccoli proprietari di appezzamenti di terreni, venivano avvertiti in anticipo quando dovevano usufruire dell’acqua.  Alla fine della stagione i proprietari dovevano pagare l’acquarolo con circa 150 lire a coppa (misura locale di 625 mq.) Gli “acquaroli” del dopo guerra di Filetto sono stati: (Antonio Chiarizia, Luigi Marcocci e Giovanni Ciampa).  Oggi tali terreni sono rimasti abbandonati, tutta la zona è diventata una boscaglia, coperta di spini e varie piante invasive.  Il mestiere dell’acquarolo è scomparso nel 1960.

DIVISORI AGRARI.  Nel passato nei paesi quando ancora non esistevano periti agrari o geometri per dividere terreni e case, la gente si affidava a delle persone esperte in grado di dividere terreni e case, rilasciando anche delle apposite dichiarazioni scritte. Questo lavoro serviva soprattutto per lasciare agli eredi la proprietà. A Filetto un esperto divisore di terreni e case è stato Antonio Cupillari classe 1861 e suo nipote Francesco Cupillari classe 1915. Oggi questo antico mestiere è scomparso poiché esistono esperti geometri con moderne strumentazioni tecnologiche per misurazioni di terreni e case. Finisco questa breve narrazione degli antichi mestieri del passato ma presumo che ce ne siano stati altri che non si conoscono.

           Collezione fotografica storica di Giovanni Altobelli

 



Condividi

    



Commenta L'Articolo