LA NOSTRA STORIA - SCUOLE E ASILO DI FILETTO

                                     

- di Giovanni Altobelli -

Premessa. Nei secoli passati l’istruzione ai giovani era solo per pochi, per quelle classi ricche che si potevano permettere di far studiare i propri figli. La maggioranza dei giovani rimaneva ignorante e analfabeta. Fu l’anno 1859 su tutto il territorio nazionale l’obbligo di istituire le scuole elementari, dall’Unità d’Italia con le prime leggi adottate venne fatta una vera lotta all’analfabetismo e alla formazione dei futuri cittadini. I primi Ministri dell’epoca della Pubblica Istruzione furono: Cesare Alfiero Di Sostegno e Francesco De Sanctis, i quali diedero un vero impulso all’istruzione dei giovani. Anche successivamente venne fatta la battaglia per la piena scolarizzazione ancora nel 1877 si contava il 74% di analfabetismo. Dopo l’Unità d’Italia c’era l’obbligo di frequentare almeno fino alle prime tre classi elementari, il governo si prefiggeva di assicurare ad ogni giovane italiano almeno di saper leggere e scrivere e fare i conti. Dalla fine dell’800 fino agli anni 20 l’insegnamento era ancora precario con i pochi maestri e maestre e pochi mezzi a disposizione, più delle volte la scuola ai giovani veniva fatta dai parroci e pagati con pochi soldi dalle povere famiglie.

SCUOLA ELEMENTARE DI FILETTO DELL’AQUILA NEL 900.

A Filetto dopo il 1860 le scuole dalla prima alla terza elementare si teneva alla casa del parroco Don Mariano Mariani in piazza dell’aia nel quartiere cosiddetto “Cesa” fino al 1940. Successivamente, durante la guerra la scuola venne trasferita in Via Romana nel palazzo “Ianni-Riccetelli” pagando l’affitto il Comune. Le stanze erano ampie e luminose potevano contenere ognuna anche 40 alunni. Le classi nel dopo guerra si frequentavano dalla prima alla quinta. Malgrado fra gli anni 50/60 ancora serpeggiasse la miseria, la scuola fece il suo dovere per gli alunni.  Il numero totale degli alunni a Filetto nell’anno 1953 raggiunse 70 scolari e le classi venivano anche abbinate. Dopo gli anni 50 il Provveditorato agli Studi istituì la cosiddetta “refezione” veniva consumata a turni dopo mezzo giorno e a cucinare provvedeva una anziana signora una certa Sofia Marcocci.  Durante la mattinata venivano date le capsule di l’olio di fegato di merluzzo come ricostituente. Dopo la guerra agli alunni veniva effettuato in forma preventiva il vaccino contro il vaiolo (malattia infettiva dell’epoca). Ogni anno scolastico agli alunni venivano donate maglie e scarpe.  In inverno la mattina le aule venivano riscaldate dalle stufe a legna accese dai bidelli. Durante l’anno scolastico “1956/57 della IV e V” elementare venne fatta fra gli alunni la cosiddetta: “solidarietà scolastica”, che impegnava gli alunni più capaci a scuola ad aiutare i meno capaci allo studio. Prima della chiusura delle scuole ai ragazzi che avevano aiutato i compagni venne dato un premio 5.000= vecchie lire delle quali 1.000= le diedero ai compagni e amici allievi. Nonostante tutto a Filetto essendo stato un paese disastrato dalla guerra, gli alunni vennero trattati bene.  Questi sono i ricordi della nostra infanzia di alunni della scuola elementare di Filetto, sono stati belli e spensierati di un tempo che fù. Vanno ricordati alcuni maestri del 900 che insegnarono a Filetto: Berardino Gualtieri anni 20, Luigi Lanzara dal 1945/50. Mentre vanno ricordate le maestre e maestri dopo gli anni 50/60: Rosa Paolucci, Rosa Giannangeli, Ida Petricoli, Lidia Palumbo, Luigi Rosati e Paolo Caporale e tanti altri dopo le successive generazioni.
Noi ragazzi quando frequentavamo la scuola elementare eravamo entusiasti di imparare. I nostri genitori facevano grandi sacrifici per farci crescere sani e studiare per affrontare la vita. Le nostre famiglie per ricavare qualche lira, dovevano vendere mandorle, noci, lana e qualche mucca o pecora. Quando uscivamo dalla scuola i nostri genitori ci obbligavano a pascolare le pecore, vacche o fare la legna o altri lavori per sopravvivere.  Ricordo he durante la quarta e quinta elementare avevamo come insegnante il maestro Luigi Rosati di Paganica, un grande insegnante un bravo educatore, eravamo una classe affiatata. Noi ragazzi e ragazze nati dal 1945/47 eravamo considerati: “I figli della guerra”.  Verso il 1957 finite le scuole elementari ci separammo per sempre, alcuni di noi andarono a studiare alla scuola agrario a Paganica, qualcuno a L’Aquila, altri emigrarono con i genitori in Australia e Belgio, insomma ognuno intraprese il cammino della nostra vita. Qualche anno fa alla soglia di 70 anni, parte di noi
si sono rincontrati: abbiamo festeggiato insieme, prima una messa in chiesa e poi in ristorante. Rievocando insieme i vecchi ricordi del passato.  Voglio ricordare che a Filetto fu costruita la nuova scuola elementare e inaugurata nel 1963 e venne costruito l’edificio per la scuola materna nel 1970. Ormai le cose stavano cambiando. La scuola elementare venne chiusa per sempre nel 1985 nei paesi della Delegazione: Camarda-Assergi-Filetto-Aragno).

BREVE CENNO STORICO DELL’ASILO DI FILETTO.

L’asilo ebbe inizio nei primi anni 50, successivamente venne istituito nel 1951 l’Ente Comunale Assistenza. I primi bambini furono accolti in un locale di una casa privata in Via Fossone, in quell’epoca furono assistiti da due giovani filettesi: Maria Altobelli e Elisabetta Ciampa. Qualche anno dopo l’asilo venne spostato alla “Chiesuola” e poi ai nuovi locali. La scuola materna a Filetto e in altri tre paesi vicini, venne chiusa per sempre nel 1986. Ormai 35 anni fa c’era stata una diminuzione demografica e scuole e asilo venne accentrato a Paganica. Va ricordato in questa nostra storia che nel 1956/57 a Filetto si tenne la scuola serale per uomini di età dai 40 a 70 anni dal maestro filettese Orazio Palumbo. Ho finito questo mio racconto delle scuole e asilo del passato.
                 Collezione fotografica storica di Giovanni Altobelli.   

                                                  COME  ERAVAMO

 



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