Commissione Grandi Rischi: ennesima commedia all’italiana?

(DI Sante Acitelli) Mi sembra doveroso scrivere qualcosa su questo argomento così importante e delicato!

Cominciamo dalla cronistoria senza la quale non si capisce perché si è giunti al processo e, soprattutto, c’è il rischio di vedersi schierati tra colpevolisti ed innocentisti, italico gioco quotidiano.

Pochi giorni prima della forte “botta” si riuniva la cosiddetta Commissione Grandi Rischi formata dai più “illuminati”, “preparati”, “scienziati” italiani in tema di rischi geologici; alcuni nomi:

Franco Barberi, presidente vicario della commissione

Bernardo De Bernardinis, già vicecapo del settore tecnico del dipartimento di Protezione Civile

Enzo Boschi, all’epoca presidente dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia

Giulio Selvaggi direttore del centro nazionale terremoti

Gian Michele Calvi, direttore di Eucentre e responsabile del progetto Case

Claudio Eva, ordinario di fisica all’università di Genova

Mauro Dolce, direttore dell’Ufficio rischio sismico di Protezione Civile

Al termine delle riunione veniva stilato una relazione/documento (con molte polemiche su chi avesse firmato o firmato successivamente) nella quale, sostanzialmente, si diceva che NON ci sarebbe stata alcuna forte scossa. Fatto sta che dopo una settimana è arrivata la “botta” del 6° grado con le conseguenze che tutti conosciamo.

Adesso sono sotto processo! Perché ?

È importante sapere da chi è partita la denuncia ovvero da un avvocato aquilano che, di sua sponte, ha accusato la Commissione di non aver capito la gravità della situazione e di non aver preso le dovute misure di sicurezza ed informazione; cioè tutto l’iter è una iniziativa personale non una iniziativa dello Stato o derivata dalla politica locale o nazionale (vedi interpellanze parlamentari o prese di posizione degli Enti Locali).

A questa denuncia si collega la costituzione di parte civile del comitato “vittime del terremoto” il quale “bussa a denari” allo Stato in quanto la Commissione lavora sotto l’egida della Presidenza del Consiglio dei Ministri (cioè c’è stata una calamità sottovalutata da chi è preposto allo studio delle calamità, questi vengono pagati dallo Stato per cui chi è responsabile è lo Stato stesso!!!!!!).

Già si capisce come sarà la linea difensiva della Commissione; alcune frasi la lasciano intendere:

-         Dai nostri studi non si evince che nell’Appennino centrale dopo una lunga serie di scosse come a L’Aquila potesse scatenarsi una scossa molto forte

-         ma allora bastava chiederla a mio nonno una cosa del genere! Dico mio nonno per dire la testimonianza storica dei “vecchi” del posto che hanno convissuto da sempre col terremoto e lo sapevano benissimo che, finora, non c’erano mai state scosse forti dopo uno sciame; non c’era certo bisogno di scomodare gli studi di scienziati e l’organizzazione di istituti importanti per arrivare alle stesse cose che i “vecchi” già sapevano; e non è neanche un caso che tanta gente s’è salvata perché non ha creduto a questa informativa, organizzandosi all’aperto o in luoghi più sicuri dopo la scossa forte di mezzanotte.

-         Noi ci sentiamo messi alla gogna perché i “media” hanno dato risalto a pseudo scienziati (Giuliani n.d.r.) che avevano previsto un terremoto non a L’Aquila ma a Sulmona

-         È vero che il sig. Giuliani non è affidabile e sa più di mago che non di esperto ma gli esperti sopra elencati, nel totale, guadagnano una somma di denaro ENORME che continuano a percepire sulla pelle di centinaia di morti (e nessuno ha pensato bene di dimettersi almeno per pudore o per rimettersi in discussione).

In conclusione! Secondo me alla fine della storia ci ritroveremo senza vincitori ne vinti, con un avvocato un po’ più famoso di prima e con 306 morti sempre più dimenticati e morti invano.

Chi non conosce lo “status” attuale della situazione aquilana posso dire che la periferia è quasi del tutto ricostruita nelle tipologie A , B  C (Ricostruzione cosiddetta leggera); mentre la tipologia E (quella pesante con gli edifici crollati o fortemente lesionati) è tutta ancora da cominciare.

Nota a margine: se passate per L’Aquila e dintorni vedrete tante case che sembrano nuove per come sono recenti le tinteggiature (a parte il gusto dei colori) e questo è terribile dal mio punto di vista perché, se avessi avuto la fortuna di avere ancora una casa agibile (ma che comunque ha sopportato una sollecitazione tremenda) e la fortuna di ricevere dallo Stato anche una piccola somma di aiuto, la mia preoccupazione non sarebbe stata quella di tinteggiarla ma di rinforzarla con una “catena”, con una rete affogata, con un palo nel terreno o altro ancora; invece no, ci si è soltanto preoccupati di cambiargli colore!!!!!!!!!!!

cifone



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