Cnos Fap, Studente aggredisce il Direttore della scuola

Il direttore del Cnos Fap è stato percosso da un alunno infuriato dopo un rimprovero. Il fatto si è verificato ieri alle 13. Forse il minorenne ha avuto un raptus ma le cose non sono degenerate. Infatti, secondo quanto si è appreso, la segretaria della scuola ha chiamato la polizia. Il dirigente scolastico, Carlo Sammaciccia, è stato medicato al pronto soccorso per lievi ferite.
 Sul posto, nella sede della scuola a Pettino, si sono portate alcune pattuglie della polizia, presenze insolite che sono state notate da molte persone incuriosite dal trambusto. Poi il giovane aggressore, che rischia una segnalazione in procura, anche se minorenne, è stato riaffidato alla propria famiglia.
 Gli atti sono adesso in mano alla squadra Mobile, coordinata dal dirigente Domenico Farinacci dopo il primo intervento della Volante diretta dal dirigente Paolo Pitzalis.
 Il dirigente scolastico, da noi sentito, forse ancora scosso per l’imprevisto, non ha voluto rilasciare alcuna dichiarazione ma, per il bene dello studente, ha minimizzato in relazione all’episodio probabilmente perché commesso da un minorenne. Anche se non ha potuto fare a meno di farsi refertare al pronto soccorso del San Salvatore nel primo pomeriggio.
 La scuola Cnos Fap, che affonda le sue radici nell’esperienza formativa del Don Bosco (e quindi dei Salesiani), è un istituto qualificato e importante in quanto gestisce la formazione professionale con una serie di corsi a tutto campo che possono aiutare i giovani a trovare lavoro. All’Aquila è presente dal 1932 ma ci sono sedi anche in altri centri della regione tra cui Introdacqua.
 Se l’episodio di ieri è certamente un fatto isolato per quell’istituto scolastico, la cronaca cittadina, di recente, annovera dei fatti abbastanza allarmanti in relazione a minacce o violenze a docenti. Si è trattato di eventi collegati al bullismo e dunque, a scanso di equivoci, slegati da quello di ieri. Episodi che purtroppo hanno reso inevitabile l’intervento delle forze dell’ordine.
 Nei mesi scorsi, infatti, sono stati resi noti fatti di una violenza inaudita per L’Aquila. Un macedone, poco più che maggiorenne, è stato condannato per avere colpito a catenate un altro ragazzo in seguito a una zuffa. Il giovane venne poi dichiarato guaribile in una ventina di giorni. L’imputato, insieme ai complici, per i quali si è proceduto a parte, per reati anche più pesanti, ha partecipato, come detto, a un gruppo di giovani che terrorizzava i coetanei chiedendo soldi e minacciando botte o ritorsioni varie. Ma il fatto più eclatante è stato questo: uno degli indagati aveva minacciato anche un professore «reo» di avere assegnato un voto basso a una sua amica.
 I macedoni si facevano forti delle loro bravate anche su Facebook e la polizia li ha incastrati indagando in tale direzione. Ora sono tutti liberi ma la polizia non ha smesso di controllare quei punti di ritrovo dei giovani, soprattutto adolescenti, dove più volte sono stati commessi atti di bullismo.
 Secondo la polizia e i carabinieri, dopo il terremoto, in città, si sono verificati dei crescenti casi di violenza tra minorenni al punto tale che si sono rese necessarie delle misure cautelari fino a poco prima inimmaginabili.
 Per questo motivo è stato alzato il livello di guardia nell’intento di bloccare sul nascere certi episodi i cui protagonisti, dati alla mano, nella maggioranza dei casi sono stranieri.


 



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