IL VIRUS E LA PASQUA

- di Giuseppe Lalli

 

   

     

             
Quando osservo dai vetri
di questa volontaria prigione
gli sprazzi di azzurro
di un cielo silente,
e la primavera che lotta
per far avanzare la vita,
penso che presto finirà
questa stagione di morte,
e quest’angoscia che
assedia questi giorni
che ci paion tutti uguali,
nemico insidioso forse
più del veleno dal quale
vorremmo difenderci.
Ma finirà la favola bella
d’una natura che è buona
e ama i suoi figli ?
E cureremo la debole mente
che ha cullato l’illusione
che il male e il dolore
era solo un retaggio
di secoli bui ?
E avremo alla fine
fatto esperienza
che basta il soffio di
un mostro invisibile
per far crollare immensi
castelli di carta ?
E finirà la menzogna
di un uomo che ha
creduto di essere Dio ?
E la finiremo di ascoltare
i profeti del Nulla ?
O dimenticheremo nello
spazio di un solo mattino ?
Quando questa Quaresima
sarà finita, ripuliremo
le stanze della nostra casa
per celebrare degnamente
la Pasqua ?
L’agonia del Cristo
- ha scritto qualcuno -
durerà fino alla fine
del mondo.

Bisogna fargli compagnia,
e trasformare il piacere,
che tanto inseguiamo,
in tanti respiri
di gioia profonda.

 



Condividi

    



Commenta L'Articolo