La quarantena nella grande peste del 1656 a L'Aquila

Walter Cavalieri ci riporta parte del “Bando e regolamento per la quarantena” dal volume “La città dell’Aquila nella grande peste del 1656” di Luigi Lopez.

Li Cittadini. et habitanti nel quartiero di Santa Maria debbiano uscire la matina delle undeci hore, e retirarsi alle dudeci hore nelle loro case, et acciò nesuno possa scusarsi di non haver inteso l'orologgio s'è ordinato, che quando saranno l’undeci hore si soni la Campana grande di Santa Mana di Paganica, al tocco della quale potrà ogn’Uno a chi sarà stata consignata la sopranominata bolletta in stampa uscire, e che quando saranno le dudecì hore simìlmente e al sono di detta Campana debbia ciascheduno retirarsi in sua casa.

Li Cittadini. et habitanti nel quartiero di San Giorgio debbiano uscire la matina delle dudeci hore, e retirarsi alle tredìci hore nelle loro case, et acciò nesuno possa scusarsi di non haver Inteso l'orologgio s'è ordinato, che quando saranno le dodeci hore si soni la Campana grande di Santa Giusta, al tocco della quale potrà ogn’Uno a chi sarà state consignata le sopranominata bolletta in stampa uscire, e che quando saranno le tredicì hore simìlmente e al sono di detta Campana debbia ciascheduno retirarsi in sua casa.

Li Cittadini. et habitanti nel quartiero di San Pietro debbiano uscire la sera dalle vintuno hore, e retirarsi alle vintidue hore nelle loro case, et acciò nesuno possa scusarsi di non haver Inteso l'orologgio s'è ordinato, che quando saranno le vintuno hore si soni la Campana grande di San Pietro di Coppito, al tocco della quale potrà ogn’Uno a chi sarà state consignata le sopranominata bolletta in stampa uscire, e che quando saranno le vintidue hore simìlmente e al sono di detta Campana, debbia ciascheduno retirarsi in sua casa.

Li Cittadini. et habitanti nel quartiero di San Giovanni debbiano uscire la sera dalle vintidue hore, e retirarsi alle vintitrè hore nelle loro case, et acciò nesuno possa scusarsi di non haver Inteso l'orologgio s'è ordinato, che quando saranno le vintuno hore si soni la Campana grande di Santo Martiano, al tocco della quale potrà ogn’Uno à chi sarà state consignata le sopranominata bolletta in stampa uscire, e che quando saranno le vintitrè hore, similmente e al sono di detta Campana, debbia ciascheduno retirarsi in sua casa.

Et acciò da ogn'Uno, si possa far la provvista delle cose necessarie al vitto ordinamo a tutte quelle persone, che vendono vino, fornari, et a tutti Bottegari, li quali tengono a vendere robbe commestibili, sotto pena di quattro butti di corda da eseguirsi inremisibilmente, debbiano nelle sudette due ore la Matina, e due hore la Sera stabilite alle sopradette genti per l’effetto predetto, tener aperte le loro cantine, forni, e Botteghe

F.to Il Duca de Laurito. Zapata, Galassus, vìdit Fiscus, P. de Petro secretarius. Die 30 mensis Augustí 1656 …

 



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