Radio libere e tv via cavo 40 anni di nomi e storie nel volume di Capaldi

(DA IL Centro) - Srotolare cento metri di cavo telefonico per trasmettere una radiocronaca dal tetto di uno spogliatoio. Oppure usare, alla bisogna, il telefono a gettoni del bar più vicino al campo di Luco dei Marsi, affitto costato 5000 lire e un buon incasso del barista per la folta rappresentanza di tifosi rossoblù al seguito. Ma anche ospitare Marco Pannella per una tribuna politica talmente accesa da far capitolare il leader radicale che abbandona la trasmissione.
 C’è tutto questo nei 40 anni di storia della comunicazione all’Aquila, con particolare riferimento all’informazione «parlata», del volume di Dante Capaldi «La storia delle radio e televisioni all’Aquila e dintorni» (edizione Biemme) presentato in un affollato auditorium di Strinella 88. In platea tanta classe dirigente della città che è possibile rintracciare nelle 224 pagine del volume di Capaldi, decano della stampa sportiva aquilana, arricchite da contributi e testimonianze dirette di alcuni dei principali protagonisti con uno sguardo anche alla Marsica e a Sulmona. Insomma, uno spaccato dell’informazione aquilana dai primordi fino a oggi. Oltre cento i personaggi citati nella meticolosa ricostruzione dell’autore, «che», come si legge nella quarta di copertina, «nel 1975 fondò, insieme a Giorgio Cavalli, Arnaldo Ettorre, Carlo Gizzi e Francesco Silvestri Radio L’Aquila, prima emittente radiofonica abruzzese». «Divertimento, gavetta, mestiere e un po’ di servizio sociale», condensa Stefano Vespa, giornalista di Panorama fratello di Bruno. Ci sono dentro le battaglie dell’editore televisivo Gianfranco Sciarra e il ricordo di chi non c’è più come Alessandro Orsini. Piccole storie hanno incrociato grandi storie, a partire dai moti del 1971 per il capoluogo passando attraverso i successi e gli insuccessi sportivi fino ad arrivare alla tragedia del sisma. Così, dalle pagine di Capaldi, sembra di rivedere, negli studi di Radio L’Aquila, Battiato e i Pooh, Bennato e Gabriella Ferri, Bertè e Le Orme intervistati da Gianni Luna (Carlo Gizzi) e Giampo Spada (Giampiero Giancarli). Quando la radio gracchiava lo spot pubblicitario di quel ristorante «...e le rane, una specialità da non perdere».



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