Coronavirus, i dati dell'Asl della Provincia dell'Aquila aggiornati al 27 aprile 2020

A fronte dei dati confortanti riguardanti i reparti delle terapie intensive che continuano a svuotarsi anche in Abruzzo e della maggior comprensione dell’evoluzione della malattia si è compreso che la malattia va affrontata a livello domiciliare con mezzi e cure adeguate al manifestarsi dei primi sintomi. A due mesi dallo scoppio della epidemia, la terapia e le modalità di intervento sono state stravolte rispetto alla fase iniziale. Una diagnosi tempestiva evita a molti pazienti di ricorrere alla terapia intensiva e molte volte alle intubazioni e alle ventilazioni che spesso e purtroppo sono l’anticamera della morte. Pertanto per evitare questo da più parti si ritiene sia logico e doveroso rafforzare attraverso il potenziamento di forme avanzata di trattamento domiciliare come può essere ad esempio la teleassistenza, perché come detto bisogna evitare che i pazienti arrivino (come già accaduto) in ospedale tardi, vista l’altissima percentuale di pazienti intubati ventilati e deceduti. Pertanto oltre alle comuni precauzioni che tutti conosciamo bisogna potenziare ora tutto ciò che servirà a prevenire i contagi e il propagarsi della malattia. Sono dunque necessari una capillare mappatura e un puntuale tracciamento della popolazione iniziando dai soggetti più a rischio attraverso tamponi e test sierologici. Senza queste misure si rischia una diffusione del contagio anche nella nostra città in previsione dell’imminente allentamento delle restrizioni. Ricordo a me stesso che rispetto ad altre parti d’Italia, dove il virus ha tristemente circolato, noi abbiamo obiettivi ed esigenze diverse. Nelle città dove il virus è circolato provocando vittime, si è generata una sorta di “immunità di gregge” ma nella nostra città, per fortuna o per bravura, questo lo vedremo in seguito, non è accaduto. Per questo, diversamente da quanto sostenuto da alcuni nella nostra città, non dobbiamo vivere, o meglio convivere con il virus, perché il virus non è arrivato, se non per casi che sono stati sapientemente circoscritti e prudentemente gestiti. Ora però dobbiamo essere capaci, soprattutto in questa fase delicatissima e cruciale, di evitare di commettere errori che possano compromettere l’andamento sin qui registrato. Per fare questo dobbiamo eliminare, ove possibile le occasioni di rischio, bisogna quindi arrivare alla soluzione in tempo e per tempo e non per contrarietà . Per questo ho riunito questo Consiglio, nell’aula della verità e del confronto, per capire prima e con anticipo come fare per salvaguardare la vita dei nostri cari e gestire la ripartenza.



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