Edoardo Martinori e la la Piramide del Gran Sasso

Sul Gran Sasso, proprio sopra il Rifugio Garibaldi, è presente una piccola piramide in pietra dove è sepolto Edoardo Martinori (1854-1935), fondatore della Sezione romana del Club Alpino Italiano.

 

Edoardo Martinori è stato un numismatico, viaggiatore e alpinista italiano, pioniere in Italia della pratica dello sci. Ingegnere di professione, coltivò vasti interessi che fecero di lui una figura di «raffinato intellettuale, viaggiatore, sportivo e conoscitore di lontani mondi». Esattamente 140anni fa, il 26 maggio 1880, Edoardo Martinori raggiungse la vetta del Gran Sasso in condizioni allora considerate invernali. Lo accompagnava nella spedizione la guida alpina di Assergi Giovanni Acitelli. Queste le parole di Enrico Abbate nel report della scalata: “La sera di mercoledì 26 maggio 1880 Enrico Abbate, l’ing. Edoardo Martinori, Enrico Colemann, Giuseppe Micocci e Guglielmo Mengarini tentarono una scalata invernale. Li accompagnavano le guide Giovanni Acitelli e Franco Nicola, col portatore Francesco Acitelli. La scalata si concluse felicemente”.

Martinori ha ricoperto la carica di vice presidente dell'Istituto Italiano di Numismatica. La sua famiglia, di origini dalmati, incarnava una dinastia di scalpellini insediatasi a Roma e attiva prima in ambiente papale e quindi postunitario. Scalpellino era il nonno Giacomo Martinori la cui tradizione fu continuata da alcuni dei sette figli: Pietro (padre di Edoardo), Fortunato, Domenico, e il più celebre Luigi (1828- 11 agosto 1895), che operò peraltro sempre al di fuori dell'impresa di famiglia. Edoardo, invece, studiò alla "Scuola di applicazione per ingegneri" ubicata presso la basilica di San Pietro in Vincoli. Anche se la fonte del suo reddito era la professione di ingegnere, Edoardo Martinori coltivò vasti interessi culturali: le sue passioni erano la storia, la numismatica, la fotografia, il collezionismo, i viaggi e le escursioni in montagna. Come autore di testi ha posto la sua attenzione alla numismatica e alla storia del Lazio settentrionale e, in particolare, del suo sistema stradale.
Nel 1873, assieme a Quintino Sella, fondò la sezione romana del CAI.
Fu anche un pioniere in Italia della pratica sciistica. Nel 1886, dopo una traversata con gli sci della Lapponia, introdusse in Italia il paio di sci usati che donò alla sezione romana del Club alpino italiano da lui fondata, suscitando un notevole interesse nella stampa-

Morì nel 1935, è sepolto in una piramide in marmo , sui bastioni del Gran Sasso in prossimità del Rifugio Garibaldi.

Piccola curiosità:
Nell'ottobre del 1887 il Poeta D’Annunzio andò ad abitare con la famiglia a Palazzo Martinori, in via del Tritone a Roma . Quindi esiste un legame tra il Martinori e il poeta D’Annunzio, che scrisse anche la famosa poesia a Narni.

NARNI
Narni, qual dorme in Santo Giovenale
su l’arca il senatore Pietro Cesi,
tal dormi tu su’ massi tuoi scoscesi
intorno al tuo Palagio comunale.
Sogni il buon Nerva in ostro imperiale?
o Giovanni tra gli odii in Roma accesi?
Io di secoli, d’acque e d’elci intesi
murmure che dal Nar fino a te sale.
E vidi su la tua Piazza Priora,
ove muto anco dura il cittadino
orgoglio, alzarsi una grand’ombra armata:
grande a cavallo il tuo Gattamelata,
sempiterno in quel bronzo fiorentino
che gli invidian lo Sforza ed il Caldora.



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