Pista Polifunzionale dell'Aterno c'è il progetto di fattibilità

"È una emozione straordinaria vedere concretizzate le idee e il lavoro che ho svolto negli ultimi sei anni, durante la legislatura precedente e in questa attuale per me appena iniziata. Tutto è nato sei anni fa, quando una mattina Carlo Caione e Luigi Fascetti vennero a casa mia a parlarmi di una idea: la realizzazione di una pista ciclabile che collegasse Alto e Basso Aterno. Ho raccolto l'idea, l'ho confrontata con quella elaborata del Panathlon presieduto da Fulgo Graziosi e ho cominciato a lavorarci". Lo scrive il consigliere regionale PD Pierpaolo Pietrucci e prosegue: "Questa mattina ci troviamo all'Auditorium del Parco con il Comune dell'Aquila (grazie al fondamentale lavoro dell'Assessore Carla Mannetti) e con l'Università dell'Aquila che hanno presentato, insieme a me, ai Sindaci coinvolti, l'intera opera della pista polifunzionale Alto Aterno. Sono stati anni di lavoro e di mediazione con ANAS, per risolvere i problemi tecnici del IV lotto dell'alto Aterno; con il Governo nazionale attraverso il CIPE, e quello Regionale per reperire i fondi e inserire il progetto nel Masterplan. In strettissima collaborazione con la cattedra del prof. De Berardinis dell'Università degli studi dell'Aquila che ha redatto lo studio di fattibilità e risolto i numerosissimi problemi tecnici, oggi abbiamo l'opera nella sua interezza e i fondi per continuare i lavori, che sono stati già inaugurati con lo stralcio del III lotto nel 2017 grazie a Maurizio Capri, allora assessore della Giunta Cialente e all'ingegnere Mario Di Gregorio che ha svolto un ruolo fondamentale". "Siamo parte attiva di un grande processo di rinnovamento per la nostra area - spiega Pietrucci - un processo che si riconnette ad altri già in essere e che collegheranno l'intera regione con il resto del Paese, soprattutto l'Appennino con i due mari. L'intuizione di allora è diventata un progetto ambizioso e oggi – dopo la pandemia e alla luce di valori innovativi e moderni di sviluppo sostenibile – può trasformarsi in una vera strategia che coniuga la mobilità leggera, il risparmio energetico, la salute dei cittadini, la qualità della vita delle persone non solo nelle città ma in tutti i territori. Se sapremo cogliere la sfida, e dobbiamo farlo, potremo inventare (coi percorsi pedonali, lo sviluppo della sentieristica di montagna, una natura incontaminata, il patrimonio culturale, le tradizioni locali, i prodotti, il cibo e il vino, il rilancio di borghi per una vita sana e sicura) un modello di vita, e non solo di turismo, in grado di attrarre famiglie, giovani coppie, persone anziane a cui offrire opportunità infinitamente migliori di quelle metropolitane". "Un sentito ringraziamento ad Annalisa Taballione, Alessandro Celi, Marianna Rotilio, all'ingegner Fabrizio De Carolis e a tutto il mio staff che mi ha supportato in questi anni". conclude il consigliere PD.



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