Gran Sasso, viaggio nel cuore dei laboratori dove si cerca la materia oscura

Un viaggio nella pancia della montagna. Lì dove, in cinque anni, dal 1983 al 1987, partendo da un’idea di Antonino Zichichi, sono stati scavati e realizzati i «Laboratori nazionali del Gran Sasso dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare» («INFN»). Qui cento dipendenti e un migliaio di ricercatori provenienti da 29 Paesi diversi si alternano, senza sosta, per scoprire i segreti dell’universo. Siamo a due passi dalla falda acquifera che disseta due province (Teramo e L’Aquila) e a pochi metri dal tunnel autostradale che collega l’Adriatico al Tirreno. Da questo centro di ricerca sotterraneo, attualmente il più grande del mondo con un’area di 18 mila metri quadrati e un volume di 180 mila metri cubi , dove servono giacche e felpe perché la temperatura supera di poco i 7 gradi, pochi giorni fa è stato dato l’annuncio dell’ultima rivelazione del progetto «XENON1T» che cerca la materia oscura.

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