72 mila euro, al centro Smile, dal Venezuela per il disagio psicologico del dopo-sisma

Da oggi è possibile monitorare, prevenire e intervenire in maniera tempestiva ed efficace sui disturbi psichici giovanili, in netto aumento dopo il sisma a causa dello stress post-traumatico,  grazie al potenziamento del centro SMILE (Servizio di Monitoraggio e Intervento precoce per la Lotta agli Esordi della sofferenza mentale e psicologica nei giovani) presso l’Ospedale San Salvatore dell’Aquila. “La Struttura commissariale – ha detto Antonio Morgante, responsabile della segreteria del Commissario Chiodi – è stata lieta del fatto che la Federazione delle Associazioni Abruzzesi in Venezuela abbia destinato una somma, pari a 72 mila euro, al centro Smile, per dare una risposta operativa all’aumento del disagio psicologico tra i giovani. Basti pensare che da marzo del 2009 ad aprile del 2010 gli utenti dell’Unità Operativa della Asl dell’Aquila sono passati da 245 a 2.613”. La ristrutturazione della sede e l’incremento del personale sono stati possibili grazie alle donazioni dagli abruzzesi emigrati in Venezuela, che subito dopo il sisma si sono adoperati per offrire un sostegno concreto ai corregionali in difficoltà. "Siamo felici e lusingati che i nostri corregionali in Venezuela e il commissario Chiodi, attraverso la mediazione dell'avv. Morgante, abbiano deciso di destinare alla nostra Unità Operativa la raccolta delle loro donazioni, ed il prodotto della loro generosità”. Sono le parole di ringraziamento del dott. Pollice, che oggi ha  illustrato il lavoro svolto dal centro SMILE, di cui è responsabile. Si tratta di  una Unità Operativa Semplice (UOS) della ASL 01 inclusa all'interno della Unità Operativa Complessa (UOC) di Psichiatria diretta dal prof. Massimo Casacchia, ed è una delle Unità Operative del Dipartimento di Salute Mentale coordinato dal dott. Vittorio Sconci. Il servizio è attivo da marzo 2006 presso l’Ospedale San Salvatore ed è frutto della collaborazione congiunta della Asl dell’Aquila e della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’ateneo aquilano. “Il nostro lavoro – ha proseguito Pollice - dopo il 6 aprile 2009 è quadruplicato, in funzione del clima pervasivo di sofferenza psicologica che, in seguito all'evento sismico e alle sue conseguenze, ha colpito gran parte della popolazione aquilana, come segnalato più volte anche attraverso pubblicazioni scientifiche edite su riviste specialistiche internazionali”. Dopo aver segnalato che “le fasce più deboli e meno protette (giovani ed anziani), sono quelle che hanno sofferto di più”, il responsabile del Servizio Smile ha rimarcato che: ”Nell'ultimo periodo è stata tale e tanta la richiesta di aiuto che, purtroppo, in funzione delle scarsissime risorse a disposizione e della noncuranza di alcuni,  la forza e l'efficienza della nostra attività hanno vacillato e qualche utente non è stato seguito come di norma, per la sovrapposizione degli impegni e dell'utenza”. “Finalmente – ha detto Pollice - alcuni mesi fa, grazie alla sensibilità del Commissario Chiodi e del presidente delle Associazioni Civili Abruzzesi in Venezuela, Johnny Margiotta, abbiamo ricevuto un sostegno concreto che ci ha permesso di proseguire ed implementare la nostra attività. Insieme a loro riteniamo che la ‘ricostruzione dell'anima’ delle persone debba essere un passaggio preventivamente obbligato, quantomeno uguale al ripristino urbanistico della città”. Ha partecipato alla cerimonia  anche  Johnny Margiotta (esecutivo giovane del CRAM per l'America Latina) in rappresentanza della Federazione venezuelana, che ha dichiarato: “E’ nostro dovere aiutare l’Abruzzo. Dietro a questa iniziativa ci sono tanti abruzzesi che hanno a cuore la regione dove sono nati. Il nostro impegno concreto è rivolto in particolare ai giovani, che rappresentano il futuro della società”.

 

Erano presenti, inoltre, tutti gli operatori di Smile (personale medico, tecnici della riabilitazione, infermieri  e psicologi, universitari ed ospedalieri), che non hanno mai interrotto la loro attività psico-sociale e sono stati presenti fin dalla prima emergenza in strutture provvisorie accanto ai giovani colpiti dal sisma.


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