Gianni Letta, un giornalista prestato alle Istituzioni ospite al Giardino Letterario

Gianni Letta, testimone di una lunga stagione storico-politica è stato ospite nel terzo appuntamento della Rassegna Culturale “Il Giardino Letterario”, a San Pietro della Ienca. E’ nato ad Avezzano, ma la sua nascita professionale è avvenuta a L’Aquila. Uomo sempre molto vicino alle vicende riguardanti il nostro territorio e, in particolare nella fase post-sisma 2009, in questi dieci anni è risultato un autorevole punto di riferimento per le Amministrazioni Comunali e per i diversi Enti impegnati nelle complesse attività della fase di ricostruzione. “Se Gianni Letta fosse arrivato un po' prima a Roma dagli Abruzzi, Romolo e Remo avrebbero trovato un accordo e anziché scannarsi, Romolo avrebbe concesso a Remo di fondare Roma due” - lo ha scritto Marcello Veneziani in occasione dell’85esimo compleanno dell’ex Sottosegretario, un uomo prestato alle istituzioni e non alla politica, come ci ha tenuto a precisare nel Giardino Letterario.
Stimolato dalle domande dell’architetto  Augusto Ciciotti ha raccontato con dovizia di dettagli eventi recenti e passati che sono già entrati nella storia, dal “Patto della Crostata” alla discesa in campo di Silvio Berlusconi.  «Io e Confalonieri eravamo contrari, rimanemmo in azienda. Lui stravinse. Berlusconi mi chiamò e mi disse: Adesso che devo venire a Roma me la dai una mano? Il primo passo era capire dal presidente Scalfaro - che non amava Berlusconi - se avesse intenzione di dargli l'incarico. Fissai un incontro segreto. Scalfaro gli disse: Le darò l'incarico, ma non pensi di andare a Palazzo Chigi senza questo signore qui. Mi ritrovai incastrato. Ma non ho mai voluto ruoli politici e non sarò mai abbastanza riconoscente per come Berlusconi ha rispettato la mia richiesta di non essere identificato come uomo di una parte".

 



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