Melania, l'amante di Parolisi ascoltata per sei ore dai pm ad Assergi

È dutata circa 6 ore l'audizione di Ludovica Perrone davanti ai pm teramani. Il pool teramano che indaga sul delitto di Melania Rea, Ludovica Perrone, ha ascoltato la soldatessa romana che aveva una relazione con Salvatore Parolisi, marito della vittima e unico indagato dell'uxoricidio, in carcere a Castrogno (Teramo), da ieri mattina in un luogo protetto da telecamere e giornalisti. Al momento non si conoscono le dichiarazioni rilasciate dalla soldatessa visto lo stretto riserbo degli inquirenti. La giovane donna è stata ascoltata per la prima volta, come persona informata sui fatti, dai pubblici ministeri teramani Davide Rosati e Greta Aloisi. In passato era stata ascoltata dai magistrati ascolani lo scorso 5 maggio. In quell'occasione raccontò la sua relazione con Parolisi, svelando le volte in cui Melania, la moglie del caporalmaggiore assassinata con 35 pugnalate, l'ha chiamata per telefono chiedendole di lasciare suo marito. La Perrone ha finora sostenuto che l'uomo di cui si è innamorata «non ha nulla a cha fare con la morte della moglie». L'audizione si è tenuta nel comando del Corpo Forestale dello Stato di Assergi. Con un grande spiegamento di auto civetta, gli investigatori e i pm hanno organizzato lo spostamento della testimone dall'originario luogo della convocazione per il colloquio, il comando provinciale dei carabinieri di Teramo, nel tentat
ivo di nasconderla ai giornalisti. Secondo alcune indiscrezioni raccolte negli ambienti giudiziari, la procura considara la testimonianza di Ludovica di particolare importanza. I magistrati sarebbero infatti convinti che il movente principale che avrebbe portato Parolisi a uccidere la mamma 29enne di Somma Vesuviana, sia quello passionale, motivato dall'esistenza di un rapporto sentimentale parallelo con Ludovica, non più conciliabile con il matrimonio della coppia.



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