Nelle new town arrivano bar e negozi

Pronta la bozza del nuovo piano commerciale. Il documento, elaborato sulla base delle statistiche di Sed, Formez, Otas, università di Napoli e Camera di commercio dell’Aquila, approderà entro l’anno il consiglio comunale Previsti esercizi di vicinato temporanei nei Map, nei quartieri del progetto Case e negozi all’interno dei nuclei industriali di Bazzano e Pile.
 L’impalcatura del nuovo piano commerciale si basa sull’analisi delle esigenze degli aquilani, mutate dopo il sisma del 6 aprile 2009. E, soprattutto, nella dislocazione della popolazione, spalmata sul territorio in zone completamente sprovviste di servizi. È qui che il documento, per ora una bozza aperta a modifiche e integrazioni, va a individuare l’apertura di attività commerciali di varie tipologie, in base alle tabelle merceologiche: bar, tabaccherie, cartolerie, orto-frutta, alimentari, oggettistica, abbigliamento, calzature. Tutto ciò che può essere utile ai residenti delle new town, i nuovi agglomerati sorti dopo il terremoto, in aree spesso periferiche e prive di negozi. La bozza avrà un iter breve: la presentazione in commissione e in giunta, quindi l’approvazione definitiva, da parte del consiglio comunale, entro dicembre. Questi, almeno, i tempi previsti dal Comune, che spinge per velocizzare l’iter e mettere mano ai bandi per l’assegnazione delle aree pubbliche disponibili, per i nuovi esercizi commerciali, all’inizio del 2012.
 Ma andiamo con ordine. L’elaborazione del piano commerciale si basa sui dati statistici raccolti dal Sed, dal progetto Formez e sulle ricognizioni effettuate dall’Otas e dall’università di Napoli, nonché dalla Camera di commercio dell’Aquila. Il lavoro ha permesso di studiare la trasformazione del comprensorio aquilano, in seguito al sisma e la dislocazione della popolazione, con la nascita dei Map e progetto Case. Da Bazzano a Paganica, da Sant’Antonio e Preturo e Sassa, solo per citarne alcuni, hanno preso forma quartieri dove si concentrano migliaia di persone, che necessitano di servizi e negozi. Soprattutto gli anziani che non possono guidare e hanno quindi poche possibilità di spostarsi lontano dalla loro nuova residenza per fare la spesa. All’interno di questi agglomerati il piano del commercio individua attività commerciali provvisorie, legate cioè alla permanenza e alla destinazione futura degli alloggi, su aree pubbliche, che saranno messe a bando. Il documento prevede, inoltre, la possibilità di sfruttare i lotti disponibili in due nuclei industriali: Pile e Bazzano, compresi i capannoni ancora vuoti che, sulla base della normativa regionale, possono avere destinazione industriale o ad uso commerciale. Il Comune non esclude la possibilità di definire altre zone pubbliche dove collocare i negozi. In questo caso in aree periferiche della città. Il tutto «ponendo come obiettivo principale la riqualificazione del tessuto economico locale».
 Un mosaico che si viene delineando, con da un lato il nuovo mercato di piazza D’Armi, dall’altro il centro storico da ripopolare. L’amministrazione comunale sta provvedendo anche alla riperimetrazione del centro, così da distribuire in modo equo le attività commerciali che intendono riaprire i battenti. Finora, a tornare tra le antiche mura aquilane sono stati quasi esclusivamente bar e pub. Ma il Comune conta di riportare nel cuore della città uffici pubblici e negozi che possono ottenere l’agibilità parziale.




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