Delitto Rea, l'amante: “La mia storia con Parolisi”-Il racconto ad Assergi per evitare i cronisti

 Una vera azione di depistaggio messa in atto per evitare l’ondata di cronisti e telecamere. E’ stata sì convocata a Teramo per le 9.30 nella caserma dei carabinieri, ma lì non è mai arrivata perché una Punto dei militari l’ha intercettata e trasferita in una delle due stazioni della Forestale di Assergi. Qui, lontana da tutti, la soldatessa di Sabaudia dagli occhi verdi è stata interrogata per otto ore. E’ uscita solo alle sei del pomeriggio: provata emotivamente e psicologicamente dopo aver rivissuto due anni di passione, tradimenti e bugie. Una verità difficile quella di Ludovica che ha sempre difeso Salvatore Parolisi. La soldatessa, amante di Parolisi, è stata quasi una giornata intera davanti ai magistrati per raccontare la sua verità, per ripercorrere l’amore e la relazione con il caporalmaggiore: dall’inizio fino al 18 aprile quando Melania scompare. E nei giorni successivi quando viene trovato il suo corpo nel bosco delle Casermette. Ludovica ha parlato, descritto il rapporto nato con Salvatore due anni fa e proseguito nel tempo. Ha riletto con gli inquirenti (i pm teramani Davide Rosati e Greta Aloisi) questa relazione, i messaggi scambiati su Facebook, gli sms al cellulare, le teleffonate. E le sue parole sono tasselli importanti per capire e definire il possibile movente del delitto. Salvatore voleva davvero lasciare la moglie? Aveva promesso di troncare con lei proprio in quei giorni? E la Pasqua ad Amalfi con i genitori dell’amante era l’inizio di una nuova vita? Ludovica ha raccontato la sua verità. Uno snodo cruciale per capire quanto e come Salvatore fosse davvero in un "imbuto emotivo", stretto tra la vita di coppia e la voglia di voltare pagina e iniziare una relazione ufficiale. E’ questa l’ipotesi formulata dal gip di Ascoli, Carlo Calvaresi, e ripresa anche dai magistrati del Tribunale del Riesame dell’Aquila che ipotizzano un movente passionale per questo delitto. Salvatore ha ucciso. Ha ucciso perché voleva lasciare Melania. E Ludovica era l’altra, quella con cui da due anni intratteneva una relazione. Anche le parole su Facebook (“non devi ammazzare nessuno, la devi solo lasciare...”), la forza e l’esasperazione della soldatessa nel chiedere a gran voce una vita diversa e fuori dalla clandestinità, sono passaggi importanti per definire la trama e l’epilogo dell’omicidio. Ludovica ha parlato a lungo e non è stata sentita a Teramo.




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