A L’Aquila rinasce Palazzo Ardinghelli, verso inagurazione Maxxi

Dopo la pausa imposta dall’emergenza COVID-19 e il conseguente lockdown, riprende il conto alla rovescia verso l’inaugurazione di Maxxi L’Aquila, progetto che ha visto MiBACT e Fondazione Maxxi – di concerto con il Comune di L’Aquila, le amministrazioni e le istituzioni del territorio – impegnati insieme per un grande obiettivo: contribuire al rilancio del territorio ferito dal sisma attraverso la cultura, recuperando con un attento e meticoloso restauro il pregevole palazzo settecentesco devastato dal terremoto, restituendolo alla suggestiva bellezza barocca dei suoi spazi luminosi e avvolgenti, e offrendolo alla comunità come nuovo luogo collettivo, una piattaforma di creatività culturale, aperta, condivisa, al servizio della rinascita della città.

Per Giovanna Melandri, presidente della Fondazione Maxxi: “in questo 2020, in cui la pandemia ci ha costretto a rivedere i nostri programmi e a mettere in discussione le nostre certezze, siamo orgogliosi di poter onorare l’impegno preso per il MAXXI L’Aquila, un appuntamento, in primis con la città e con gli aquilani, a cui teniamo particolarmente e che non volevamo disattendere. La riapertura di Palazzo Ardinghelli è il simbolo di una doppia rinascita, dalle ferite del terremoto e dal tempo sospeso dell’emergenza coronavirus”.

“È un grande giorno per L’Aquila, oggi. E lo è per i beni culturali del territorio, che con questo passaggio di consegne completano un percorso molto importante. Di cooperazione internazionale, con il Governo russo, che ha sostenuto il recupero di Palazzo Ardinghelli. Di tutela, attraverso il restauro di uno degli edifici più preziosi della città. E di valorizzazione, per far diventare questo luogo uno spazio vivo e centrale di cultura”, ha detto Stefano D’Amico, segretario regionale del MiBACT per l’Abruzzo.



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