PROCESSO GRANDI RISCHI: ''MIA MADRE ERA FUORI CONTROLLO, POI E' STATA TRANQUILLIZZATA''

Davanti al giudice Marco Billi hanno sfilato i testimoni dell'accusa, rappresentata dai pm Fabio Picuti e Roberta D’Avolio, magistrati della Procura del capoluogo, tutti familiari di persone scomparse nella notte del tragico sisma. Tra le tante testimonianze piene di dolore quelle dei fratelli Carlo ed Enrico Tassoni, che hanno perso la madre Silvana Alloggia originaria di Assergi, tragicamente scomparsa la notte del terremoto a Paganica nel crollo della propria casa.  "Mia madre - ha detto il primo - stava tranquilla perché era stata tranquillizzata da quanto appreso dagli esperti il 31 sera, pur essendo una persona timorosa del terremoto. Male che vada cascano cornicioni, ma le scosse non possono essere più forti di queste: questo era quello che si sentiva. Ne ho parlato con lei, ma quando non lo posso ricordare". "Nella nostra famiglia - ha aggiunto Enrico Tassoni - la cultura del terremoto c'è, mio padre da piccoli ci sfollava alla prima scossa. Dopo la scossa del 30 mi ha colpito l'agitazione di mia madre, mi ha chiamato ed era fuori controllo. Poi ha appreso dalla tv, come me, che questi eventi sismici erano legati solo a un fenomeno di dissipazione di energia. Perciò non si aspettava un evento che potesse mettere in pericolo casa sua come casa mia, perché non ci sarebbe stato un evento superiore a quello del 30 marzo". Secondo Enrico Tassoni, fisico, "c'è stato un cambiamento nel suo atteggiamento, trovava le nostre richieste di lasciare casa sua insistenti e ci diceva di stare tranquilli, anche con una certa boria. Quanto a me, davanti a dichiarazioni come quella di Boschi, o della Commissione in generale, sono stato proprio tranquillissmo". Gli imputati sono Franco Barberi, presidente vicario della commissione Grandi Rischi, Bernardo De Bernardinis, già vice capo del settore tecnico del dipartimento di Protezione civile, Enzo Boschi, all'epoca presidente dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, Giulio Selvaggi, direttore del Centro nazionale terremoti, Gian Michele Calvi, direttore di Eucentre e responsabile del progetto C.a.s.e., Claudio Eva, ordinario di fisica all'Università di Genova e Mauro Dolce, direttore dell'ufficio rischio sismico di Protezione civile. I capi di imputazione per tutti sono di omicidio colposo, disastro colposo e lesioni personali colpose. Sabato scorso sono stati ascoltati l'ispettore superiore di polizia giudiziaria Lorenzo Cavallo, l'anatomo-patologo Giuseppe Calvisi, che ha constatato la morte di circa 250 delle 309 vittime, e i familiari delle persone decedute a seguito del sisma: Franca Giallonardo, Linda Giugno e Massimo Cinque.



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