E' morto Celso Cioni, direttore della Confcommercio Abruzzo

E' morto questa mattina Celso Cioni, direttore della Confcommercio Abruzzo. Un malore lo ha stroncato a Ovindoli mentre era faceva un giro in bicicletta. Era una icona dei commercianti aquilani, protagonista di tante battaglie sostenute anche con gesti estremi, come quando, il 13 gennaio del 2014, si barricò nella filiale di Bankitalia con una tanica di benzina, minacciando di darsi fuoco “se il governo non avesse rivisto le condizioni del sistema bancario nei comuni del cratere”. A maggio del 2019 si era calato dal balcone della sua abitazione contro la mancata proroga della restituzione delle tasse ridotte e sospese dopo il sisma 2009.
Cioni ha diretto per oltre 25 anni la Confcommercio della provincia dell’Aquila. Aveva 65 anni: lascia la moglie e due figli. Era stato assessore provinciale e candidato sindaco dell’Aquila. Sempre in prima linea per la difesa del territorio e delle imprese.
TANTI I COMMENTI POSTATI SU FACEBOOK

PIERLUIGI BIONDI "Oggi abbiamo perso un combattente, che ha dato tanto a questa città. Ciao Celso" scrive il sindaco dell'Aquila Pierluigi Biondi sulla sua pagina Facebook.
Stefania Pezzopane: "Un caro amico, persona utile alla città”

STEFANIA PEZZOPANE “Con Celso ci sentivamo sempre, su ogni questione riguardante il territorio, dava suggerimenti e proposte, sempre di buonumore, anche se era tanto preoccupato per le sorti della città. Va via un amico caro, un compagno di importanti esperienze politiche, non solo quando fu candidato del centrosinistra alle elezioni comunali, ma soprattutto quando nel 2004 fondo’ la lista delle Aree interne per supportare la mia candidatura a Presidente della Provincia. È stato assessore in Provincia nella mia Giunta, in una esperienza straordinariamente positiva ed innovativa. Aveva sempre idee creative e concrete. Era sempre presente nei tavoli di lavoro a rappresentare la sua Associazione ed a dare il suo contributo propositivo. Ci eravamo sentiti due giorni fa, per gli incendi, mi aveva ricordato quando avevamo affrontato i precedenti nella Subequana ed a L’Aquila, era preoccupato, ma sempre carico di idee. Sono molto addolorata, quasi incredula. Mi sembra impossibile che se ne sia andato così, in silenzio ed all’improvviso, proprio in questi giorni difficili, mentre è andata sotto il fuoco una parte della sua amatissima montagna. Porgo le mie condoglianze alla famiglia. La città perde un punto di riferimento originale e genuino."

GOFFREDO PALMERINI "Apprendo con sconcerto e dolore la notizia dell'improvvisa scomparsa di Celso Cioni. Al di là dei sentimenti di amicizia e fraternità che ci hanno legato da anni, la sua perdita priva la città e l'intero territorio aquilano di una delle intelligenze più attente, generose, originali e dinamiche in campo politico, economico e sociale. Un uomo che mai si è risparmiato nella difesa delle prerogative dell'Abruzzo interno e nell'affermazione delle sue vocazioni più spiccate, nella visione di un presente e di un futuro che sulle straordinarie potenzialità del territorio interno e montano facesse affidamento. 
Su queste tematiche egli si è speso nel suo lavoro come direttore della Concommercio, come cattolico impegnato in politica, come Consigliere comunale dell'Aquila e come Assessore provinciale. Sempre nella chiarezza delle sue posizioni, sia in campo econoico, politico e istituzionale, talvolta portate all'attenzione della comunità con gesti di fortissimo impatto emotivo e comunicativo. Una straordinaria dote, quella di Celso, di saper richiamare efficacemente l'attenzione con un gesto, una testimonianza fulminante, poche efficacissime parole.
Con Celso abbiamo fatto un tratto di strada insieme, in seno alla Dc e nel Partito Popolare, poi nella Margherita. Nel 2002  fu candidato Sindaco per il Centrosinistra in competizione con Biagio Tempesta, che concorreva per il suo secondo mandato per il quale fu riconfermato. Celso portò in Consiglio comunale, come già aveva fatto dal 1990 al 1993, la sua passione civica, la sua proposta amministrativa - sebbene dall'opposizione -, la visione dello sviluppo della città che era stata alla base della sua proposta programmatica alla città. Con grande generosità, senza risparmiarsi, con il suo tratto distintivo fatto di capacità dialettica e di sottile ironia, ma sempre nel rispetto dell'avversario.
Insieme abbiamo condiviso gli scranni di Palazzo Margherita dal 2002 al 2007, nel frattempo egli avendo anche costituito nel 2004 una Lista civica per le Aree interne nelle elezioni provinciali a sostegno della candidatura di Stefania Pezzopane, nella cui amministrazione fu competente e propositivo assessore all'urbanistica. Subì per questa sua scelta anche le critiche del partito - la Margherita - dal quale uscì.
Lo voglio ricordare così, l'amico Celso, con la sua determinazione, la propensione al sorriso e alla lotta, la sua schiettezza, il coraggio delle scelte e l'ardimento nel portare la sua battaglia con scelte e gesti di vera avanguardia politica e sociale. Basti qui ricordare tutte le sue posizioni e denunce poste in essere negli anni del post terremoto, richiamando con energia e nettezza la classe politica dirigente ad ogni livello alla necessità di scelte forti ed adeguate, per ridare prospettive all'economia dell'Aquila e del suo territorio e occupazione alle giovani generazioni, spesso spinte a cercare altrove il loro futuro. Arrivederci, caro Celso, L'Aquila ti è grata per la passione e l'amore che sempre hanno animato le tue lotte e le tue giornate.”
GIAMPAOLO ARDUINI
Ci conoscevamo da sessant’anni. Io, te ed altri avevamo iniziato a frequentarci dalla 1^ elementare a scuola dai Padri Gesuiti. Anche le nostre famiglie si conoscevano. Il ricordo corre alle nostre mamme quando ci accompagnavano a scuola e ci salutavano con gioia e orgoglio. Oggi sei tornato tra loro caro Celso, nel ricordo di tanti momenti vissuti insieme nella gioia e nel dolore. Vicini, spalla a spalla in tante battaglie condotte insieme, convinti sempre che fosse la strada giusta. Dai banchi di scuola a quelli del Consiglio Comunale. Per il lavoro e per lo sport nella nostra amata Città. Non posso credere che non ti rivedrò più se non nell’alto dei cieli. Il tuo ricordo resterà in me e in tutti quelli che ti hanno conosciuto. Caro Celso che Dio ti benedica. Non ci sono parole.
Il tuo vecchio amico.
GIUSEPPE SOCCORSI
Ti voglio ricordare così sorridente e gioioso come sempre. Sarai certamente benvoluto anche lassù. Che la terra ti sia lieve Celso, amico mio.

 



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