Map e progetto Case, in arrivo il canone

Che gli abitanti del progetto Case e dei map (moduli abitativi provvisori) debbano presto pagare un affitto, seppur minimo, sembra ormai certo. Il Comune non riuscirebbe altrimenti a far fronte alle spese di manutenzione delle abitazioni realizzate nel post-sisma. È quanto ribadito ieri sera dalla giunta comunale. Durante la riunione è stato confermato l’orientamento da parte del Comune di proseguire nella direzione indicata dal regolamento approvato dalla giunta del 13 settembre scorso, anche se «bisogna fare un approfondimento sulla reale necessità economica dell’ente in base alla stima della manutenzione ordinaria dei moduli abitativi, differente tra Case e map» ha spiegato l’assessore Fabio Pelini.
 In forse, dunque, resta il prezzo del possibile canone e la necessità o meno di far pagare oltre agli ex affittuari anche i proprietari di case inagibili. I fitti saranno comunque differenziati: più bassi per chi si è vista danneggiata dal terremoto una casa di proprietà, più alti invece per chi abitava in affitto o usufrutto.
 «I soldi ricavati serviranno esclusivamente alla manutenzione delle stesse Case» ha spiegato il sindaco, Massimo Cialente «e non per rientrare nei tagli di spesa che chiede il ministero per il 2012».
 Nella delibera approvata dalla giunta a settembre viene stabilito che «sono a carico dei singoli condòmini le spese per tutti i consumi relativi all’alloggio e alle sue pertinenze, quali Tarsu, energia elettrica, acqua e gas sia per gli usi esclusivi che per i servizi centralizzati».
 Inoltre, gli assegnatari devono pagare la pulizia, la manutenzione ordinaria e i consumi relativi alle parti comuni del proprio condominio nonché le spese per l’illuminazione esterna, compresa la manutenzione dei lampioni, i muretti, i marciapiedi e ogni altra opera di arredo urbano.

 



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28-10-2011 - è assurdo che chi aveva una casa di proprietà, per la quale non pagava il fitto, debba ora pagare un canone per vivere nei map o in un locale del progetto case. Perchè non provare a snellire l'iter burocratico per la ricostruzione delle case "E"? Non mi riferisco alle abitazioni del centro storico aquilano dove la situazione è più complessa ma a quelle molte frazioni dove i lavori potrebbero essere ultimati in breve tempo, qualora si decidesse di iniziarli, e consentire agli abitanti di rientrare nelle proprie case.

Pasquino