LA PANCHINA ROSSA-1522 A MONTICCHIO: GRANDE COINVOLGIMENTO E PIAZZA GREMITA

LA PANCHINA ROSSA-1522 A MONTICCHIO: GRANDE COINVOLGIMENTO E PIAZZA GREMITA
Tante persone hanno partecipato all’inaugurazione della panchina rossa – 1522 ( numero nazionale antiviolenza, attivo h24 ) a Monticchio, frazione dell’Aquila. “Donne e uomini d’ogni età hanno riempito piazza delle Rimembranze e la panchina, simbolo della battaglia di civiltà contro le violenze di genere e i femminicidi, è da ieri bene dell’intera comunità. – dichiarano l’onorevole Stefania Pezzopane e Gilda Panella, coordinatrice provinciale delle democratiche – “La benedizione del parroco, Don Cesare Cardozo, della chiesa di San Nicola di Bari ha emozionato tutti i presenti, cittadine e cittadini raccolti nel cuore di Monticchio per testimoniare la condanna dei violenti e per ricordare che sono questi a dover subire lo stigma sociale e non certamente le donne vittime di violenze domestiche. Le vittime – proseguono -  non devono essere lasciate sole: mai più una donna che subisce sopraffazioni orribili dovrà sentirsi “responsabile” di quelle orrende vessazioni, il colpevole è il violento non la vittima “ , - sottolineano -.  Daniele De Simone, Andrea Cialone, Luciano Bottone, Daniel Spagnoli, i ragazzi di Monticchio che si sono attivati, con determinazione e passione, per la realizzazione della panchina rossa-1522, lanciano un importante segnale culturale: una consapevolezza nuova da parte degli uomini civili che sentono propria la battaglia contro le violenze di genere e i femminicidi e si affiancano alle donne per proseguire insieme l’ancora lunga e difficile battaglia per l’affermazione della cultura del rispetto. “ – E concludono “ I ragazzi hanno coinvolto l’intera comunità: il Centro Anziani, Corrado Pelini  Nadia Scimia, Carolina Ambarus, i ragazzi del forno “ Il pane di Collemaggio “e tutti gli altri. La comunità della frazione aquilana ha lanciato un bellissimo, emozionante, segnale di partecipazione, di unità per un valore comune e condiviso: la civiltà. Grazie Monticchio.”



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