FOTO PROIBITE NEL CUORE DI AMATRICE - "MATRIX PULCHERRIMA"

- di Camillo Berardi -



Il 24 agosto per Amatrice è il giorno del dolore e del ricordo, ma sono così tutti i giorni di chi è sopravvissuto al sisma e ha perduto i suoi cari. Quattro anni fa ebbe luogo il tragico evento che sconvolse il Centro Italia e rase al suolo il borgo appenninico che nella notte del 24 agosto di ogni anno, in una veglia commemorativa, ricorda tutte le vittime mai dimenticate.

Al dolore per il drammatico evento, si sommano l’ansia e l’angoscia per la mancata ricostruzione del borgo. La cittadina di Amatrice attende ancora la rinascita che non decolla, peraltro, a tutt’oggi, non è stato ancora redatto il piano di ricostruzione, e un servizio di vigilanza armata presidia giorno e notte il borgo che è incredibilmente ridotto in accumuli di polvere e frammenti miserrimi: “macerie infinite e rigogliose”.  Nel deserto e nell’agghiacciante desolazione del paese abbandonato, la natura si riappropria dei suoi spazi.

Il cuore del centro storico di Amatrice non pulsa più e in questo scenario squallido e raccrapiciante, la ricostruzione è ancora un miraggio, una speranza o un sogno. Gli scuotimenti tellurici, nell’anima, generano faglie più estese della crosta terrestre e producono onde più ampie e più devastanti di quelle sismiche.

Le immagini impressionanti con cui è stato realizzato il video, sono state riprese soltanto pochissimi giorni fa da Concetta Persico e da Camillo Berardi nel centro storico di Amatrice, irriconoscibile, e infondono tristezza e stupore immensi, tenendo presente che, già da molto tempo, era stato comunicato che le macerie del borgo appenninico erano state rimosse completamente.

La foto pubblicata nell’articolo mostra il frammento che resta della chiesa di Sant’Agostino, abbondantemente e inutilmente ingabbiato da strutture metalliche.



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