IL LAGO DI FILETTO DELL’AQUILA NELLA PIANA DI FUGNO

- di Giovanni Altobelli -

 

Premessa.  La “Piana di Fugno”, comprendente il “Lago di Filetto”, si trova ad un’altitudine compresa fra 1371 metri e 1382 metri s.l.m.-  Nel 1934, quando è stato fatto l’impianto catastale, il lago aveva una superficie di mq. 6.200. Tuttavia con il passar del tempo, la melma e il terriccio ne hanno fatto diminuire la superficie, attualmente il lago presenta una profondità alla parte centrale, compresa tra i 3 e 4 metri.  Il Piano di Fugno costituisce un vasto altopiano circondato da montagne che formano un bacino, creando nella parte bassa il “Lago di Filetto”.  Esso fin dall’antichità è stato sempre ripulito periodicamente sia dagli abitanti di Filetto che dall’Amministrazione Comunale dell’Aquila. Don Demetrio Gianfrancesco nel suo libro: “Filetto” recita: “Già nel 1468, il popolo di Filetto fece riparare il lago scientificamente da un esperto il  mastro Pietro di Antonio di Varese, il quale dichiarò di aver ricevuto dal filettese Giacomo di Pietro di Ianni di Bordone preposto ad organizzazione per il paese la somma di 55 fiorini di moneta. Quindi nel corso dei cinque secoli passati il lago ha avuto le sue manutenzioni per l’abbeveraggio del bestiame.  Le ultime due manutenzioni a memoria d’uomo sono state fatte nel 1962 quando la Giunta Comunale deliberò la somma di lire 300.000 per la ripulitura. L’anno 1973 la Giunta Comunale deliberò la somma di lire 7.500.000= per la ripulitura. I lavori furono appaltati dall’impresario di Camarda Giacinto Alfonsi. Durante le mie ricerche prima della sua morte, Alfonsi mi rivelò che i lavori iniziarono il 13 luglio 1973 e che durante il prosciugamento con pompe in fondo al lago si notò un antico selciato di pietre con malta pozzolana di circa mq. 200.  I lavori furono eseguiti in piena stagione secca; partecipò l’impresa movimento terra  “Fausto Federici”, il trasporto terra venne svolto dal filettese Osvaldo Scellini. Purtroppo una volta c’era “la Miseria” ma  i Sindaci di allora qualcosa lo facevano, oggi con i nuovi sindaci e l’istituzione del Parco l’ambiente sta morendo. Le scarse piogge, le poche nevicate e l’incuria delle Amministrazioni preposte alla manutenzione hanno lasciato il lago in uno stato di abbandono.  Sarebbe opportuno aiutare l’ambiente in una stagione adatta quando l’acqua si è abbassata ancora, togliere l’erbacce evitando di danneggiare l’abitat naturale. I cittadini locali e la gente che transita in montagna ne saranno grati alle Amministrazioni locali. Il lago di Filetto e la Piana di Fugno si possono ammirare nelle foto da me scattate nei vari periodi dell’anno.

                   Collezione fotografica storica di Giovanni Altobelli.



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