Roio e il Papa venuto da lontano “Agli albori delle giornate della gioventù”

Roio e il Papa venuto da lontano
“Agli albori delle giornate della gioventù”

 


Le rievocazioni di questo fine settimana che si sono tenute a Roio Poggio in ricordo della venuta di papa Giovanni Paolo II il 30 agosto del 1980 (e a L’Aquila, in occasione del centenario della nascita di Bernardino da Siena) si sono nutrite di bellissime scenografie che hanno trovato negli spazi adiacenti al Santuario mariano e nella splendida cornice di palazzo Palitti i luoghi apicali in cui partecipare a incontri, ascoltare musica, assistere a spettacoli teatrali che in una sincronia di emozioni ci hanno fatto salire a bordo di un’immaginaria macchina del tempo e veicolato a quel giorno di quaranta anni fa.  L’iniziativa è stata curata da Angelo De Nicola che si è avvalso della collaborazione della proloco, dell’amministrazione comunale, delle suore, del parroco don Osman (che quest’anno festeggia 23 anni di sacerdozio), del comitato feste e di quello costituitosi per l’occasione, nonché di volenterosi concittadini. La manifestazione ha trattato anche il tema della transumanza e tutto ciò che è legato ai pastori. Un mondo, quello, che è stato la genesi della devozione mariana nelle nostre contrade, non per questo la Madonna di Roio viene altresì chiamata la Madonna della Transumanza.  Tra i ricordi raccolti in un video, ideato da Giovanni Sfarra e Fausto Paglia, c’è anche quello di padre Corrado Lancione che a suo tempo organizzò l’incontro con i giovani. Non poca emozione ha destato la riapertura momentanea della chiesa per la celebrazione della messa (la prima dal giorno delle Palme che precedette quel 6 aprile 2009) alla quale hanno potuto partecipato pochi fedeli, per lo più anziani, per ovvi motivi legati alla pandemia in corso. Durante la celebrazione mons Giuseppe Molinari ha esortato i presenti a pregare affinché la Madonna di Roio intercedesse per alleviare le sofferenze delle persone colpite dal covid rivolgendosi in particolar modo alla vicina comunità lucolana oggi duramente colpita. Parole che sono riecheggiate tra gli splendidi marmi e i decori dell’edificio sacro la cui ultima tranche dei lavori, per riportare finalmente la chiesa nella piena disponibilità dei fedeli e accogliere nuovamente la statua della Vergine appena restaurata, dovrebbero iniziare nella primavera del 2021. All’uscita dal Santuario l’ex vescovo aquilano, rimanendo nel tema che fa dei giovani il punto di forza del pensiero di papa Wojtyla, ha inaugurato il nuovo ristobar  “2 punto zero” gestito da Alessio Ciccozzi e Angelo De Santis. Attività, questa, che si va ad affiancare a quella storica del “Bar Santuario”  di Giuseppe Ciccozzi. Ma torniamo a quel sabato di quaranta anni fa. Allora io ero un curioso adolescente che non aveva ben capito la portata di quell’avvenimento. Mi muovevo a fatica tra la folla che riempiva il piazzale del vado roiano e tracimava ben oltre. La presenza di Giovanni Paoli II, la cui figura si stagliava da me in lontananza, quasi inghiottita dalla calca della gente, la percepivo dal fragore della folla che esultava alla sua presenza e dalle parole che pronunciava soprattutto rivolte a noi giovani abruzzesi e molisani. Totus Tuus, così, con queste semplici parole in latino, Roio accoglieva il Pontefice della Santa Romana Chiesa. I giovani dell’Opus Dei posero quella scritta a grandi lettere accanto alle cime del Monte che imponente si eleva accanto all’altopiano. Quel sabato mattina dell’agosto 1980, il Papa scendeva dall'elicottero sullo spazio antistante a quella che un tempo veniva chiamata Colonia Montana IX Maggio, a Monteluco. Mentre le eliche del velivolo pian piano cessavano di roteare, lo sguardo del Pontefice si posava su quel grande fabbricato giallo dalla forma ondulata, custode del sapere delle nuove generazioni. La prima persona che ebbe il piacere e l’onore di accoglierlo fu un vigile del fuoco di Montereale. Qualche anno dopo, nel 2011, l’allora vescovo ausiliario Giovanni D'Ercole, in un incontro che rievocava la venuta del Papa a Roio, ebbe modo di rivelarci simpatici aneddoti accaduti negli anni in cui collaborava al suo fianco negli uffici vaticani, rivelandone, poi, la profonda religiosità di un uomo immerso nella fede che pregava sovente allungato sul pavimento appositamente scelto in legno. Il Santo Padre era particolarmente attento alle esigenze dei giovani, si prodigava per la pace, tuttavia era gravato da un’immane responsabilità tanto da chiedere spesso consigli ai suoi assistenti. Nella tarda mattina di quell’estate di quaranta anni fa, accompagnato dal suono delle campane e dall’entusiasmo della gente, giunse finalmente a Poggio di Roio, davanti alla chiesa della Madonna della Croce.  Dopo aver salutato la folla, accompagnato dai cardinali Confalonieri e Bafile, dai vescovi presenti, entrò nel Santuario per pregare. La figura del parroco, don Elio Antonucci, appariva con discrezione al fianco del Pontefice. Lo stesso don Elio gli porse il registro delle presenze affinché sua Santità vi apponesse la firma con la seguente dicitura: “Cum benedictione Johannes Paulus II”. Uscito dalla chiesa, fu accolto da un’ovazione: “Viva il Papa”. Nel piazzale antistante, il Vescovo di Roma incontrò migliaia di giovani dell’Abruzzo e del Molise che lo accolsero con canti e cori. Quell’incontro fu, in un certo senso, il battesimo che sancì la nascita dei “papa boys” che poi daranno vita ai grandi raduni dei giovani cattolici nelle giornate mondiali della gioventù.  Il Santo Padre, salito sul palco e alla vista di cotanta folla entusiasta e incredula, esordì con queste parole: “Vi dico anzitutto la grande gioia nell’incontrarmi con voi presso questo celebre Santuario dedicato a Maria Santissima”. E dopo aver citato il cardinale Carlo Confalonieri, che fu certamente l’artefice di quella giornata, rivolto ai giovani aggiunse: “Sono venuto per vedere anche voi, cari giovani, per parlarvi, per sentirvi, per stringere con voi un’amicizia più cordiale e concreta, per guardarvi negli occhi, come faceva Gesù, per lasciarvi un messaggio che sia per voi un forte ricordo e un impegno programmatico. E voi siete venuti incontro al Papa con la vostra gioia, la vostra bontà, la vostra vivacità e anche con le vostre ansie, i vostri interrogativi: siete venuti per ascoltare la sua voce e per pregare con lui! Ancora vi ringrazio per questa vostra gentilezza e disponibilità”.Tra quei giovani c’era anche il piccolo Giancarlo Ciccozzi che ebbe l’onore di essere abbracciato dal Papa polacco. Adesso quel bambino ha proseguito il suo cammino, ormai adulto è diventato un affermato pittore e scultore che ha voluto omaggiare quel ricordo con un dipinto in acrilico che ritrae il volto del Santo Padre quale dono alla parrocchia del suo paese. Vorrei concludere con le parole del cardinale Carlo Confalonieri che tanto si prodigò per il nostro Santuario: “Giornata veramente benedetta quella del 30 agosto per il Santuario della Madonna a Roio dell’Aquila!... Abbiamo esultato ed esultiamo, ravvivando negli occhi la dolce visione e riudendo la parola vibrante del Sommo Pontefice Giovanni Paolo II alle dense schiere dei giovani saliti lassù, con gioioso ardore di figli, per rinnovare solennemente la consacrazione dei loro propositi e delle loro speranze.” 
- di Fulgenzio Ciccozzi -

 



Condividi

    



Commenta L'Articolo