Rinasce con il Maxxi palazzo Ardinghelli

Un palazzo straordinario restituito alla collettività. Un pezzo di storia della città dell’Aquila che torna a vivere e a interagire con il territorio. Un gioiello del barocco aquilano che rinasce dopo un attento restauro e diventa polo della creatività contemporanea, laboratorio di futuro. Un esempio ammirevole di collaborazione internazionale e interistituzionale. Un contributo alla ricostruzione della città dopo il sisma del 2009, all’insegna della cultura.

Tutto questo è MAXXI L’AQUILA, progetto che ha visto MiBACT e Fondazione MAXXI – di concerto con il Comune di L’Aquila, la Regione Abruzzo e le istituzioni del territorio tra cui l’Università, il Gran Sasso Science Institute, l’Accademia di Belle Arti, l’Istituzione Sinfonica Abruzzese, il Teatro Stabile e molte altre ancora – impegnati insieme per un grande obiettivo: contribuire al rilancio del territorio ferito dal sisma attraverso la cultura, recuperando con un sapiente restauro Palazzo Ardinghelli, il magnifico palazzo settecentesco devastato dal terremoto, restituendolo alla suggestiva bellezza barocca dei suoi spazi luminosi, multiformi e avvolgenti, e offrendolo alla comunità come nuovo luogo collettivo, una piattaforma di creatività culturale, aperta, condivisa, al servizio della rinascita della città.

Il restauro di Palazzo Ardinghelli – realizzato grazie al generoso contributo della Federazione Russa e frutto di otto anni di lavoro certosino degli esperti e dei tecnici dei Beni culturali del territorio – è stato presentato a L’Aquila oggi, sabato 5 settembre 2020, in un incontro all’aperto davanti al Palazzo, in Piazza Santa Maria Paganica, da pochi giorni dotata di un nuovo impianto di illuminazione che ne fa risplendere la bellezza anche di sera, ulteriore contributo del Comune alla riqualificazione urbana.



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