Prorogata fino al 31 dicembre la sospensione della restituzione delle tasse

Mentre in città andava in scena la protesta, a Roma Berlusconi, nella sua giornata più difficile, ha trovato il tempo per firmare l’ordinanza che proroga fino al 31 dicembre la sospensione della restituzione delle tasse non versate dopo il terremoto. Alla fine il pomeriggio ad alta tensione, vissuto in bilico tra le notizie provenienti dalla Capitale e la mobilitazione alla Villa Comunale, ha regalato agli aquilani boccata d’ossigeno in attesa che la legge di stabilità, che sarà in vigore dal primo gennaio, definisca la situazione in maniera definitiva e magari contenga anche l’abbattimento della somma al 40 per cento.
La firma del premier è arrivata alle 17, pochi minuti dopo che la Villa comunale aveva cominciato a svuotarsi al termine di una manifestazione durata un’oretta, senza particolari tensioni, molto composta, forse meno partecipata (c’era un migliaio di persone) di quanto fosse lecito attendersi vista la gravità della situazione. L’annuncio l’ha dato direttamente da Chiodi, che ha trascorso l’intera giornata a Roma: «È ufficiale. Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha firmato l’ordinanza di proroga della scadenza per la restituzione delle tasse sospese alle popolazioni terremotate. Tale provvedimento andrà a coprire il lasso di tempo che va dalla scadenza attuale, fine novembre, all’entrata in vigore della Legge di stabilità». Il governatore ha chiarito che l’ordinanza ha efficacia immediata ed è «risolutiva perché chiarisce tutti i dubbi e soddisfa, nel contempo, le aspettative che si erano create in questi giorni». Poi, su Facebook, si è lasciato andare a un breve commento personale: «Sono stanco ma soddisfatto». «Un risultato eccezionale - ha aggiunto - visto che è arrivato in un contesto così complicato sia a livello politico che finanziario. Nonostante questo il Governo non ha dimenticato L’Aquila».
La manifestazione alla Villa, la prima di una serie (oggi alle 10 ci sarà un sit-in davanti a Equitalia e venerdì si replicherà coinvolgendo anche gli studenti) ha riempito la parte centrale della Villa comunale. Erano presenti amministratori, politici, sindacati, associazioni, comitati. Il Consiglio regionale ha sospeso i lavori in segno di solidarietà. Dal palco montato davanti al monumento dei Caduti ha preso la parola per primo il sindaco. Il suo è stato un intervento sentito, appassionato, quasi rabbioso. «Siamo indignati, in queste ore stanno preparando le trattenute sulle buste paga. Noi chiediamo tempo per risollevarci, non ci meritiamo questo trattamento. Ci siamo rimboccati le maniche, siamo stati nelle tende, abbiamo fatto i pendolari, che altro dovevamo fare! È umiliante, con tutti i guai che abbiamo, dover scendere in piazza ogni sei mesi. Adesso basta». Il sindaco di Rocca di Mezzo Emilio Nusca ha riaffermato «la volontà di coesione con L’Aquila» e ha lanciato l’allarme sui contratti dei co.co.co. negli enti pubblici, per i quali scarseggiano le risorse. Liris, unico esponente di centrodestra a parlare, ha risposto a qualche fischio arrivato dai comitati dicendo «L’Aquila che vuole bene agli aquilani oggi è unita». Trasatti, della Cgil, ha tuonato: «Oggi 9.047 persone percepiscono indennità, non c’è ricostruzione senza lavoro». Frattale dell’Ance, anche lui contestato dal 3e32, ha chiamato all’unità e ha detto che «la ricostruzione è paralizzata e l’ottimismo è venuto meno». Massimiliano Mari Fiamma, in rappresentanza delle piccole e medie imprese, ha accusato: «Per l’economia non si è fatto nulla».



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